Avrebbe simulato un soccorso in mare di naufraghi con una nave gasiera partita da Tripoli e attraccata, ieri, alla raffineria di Sarroch.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa di giudizio, la Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di delitto di un cittadino libico, di 57 anni, membro dell’equipaggio di una nave gasiera attraccata a Sarroch, indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Alle 07.00 del 31 gennaio scoro una nave gasiera, battente bandiera libica, è attraccata alla raffineria di Sarroch e il Comandante ha dichiarato alla Polizia di Frontiera di aver soccorso, poco prima, a largo di Sarroch, tre cittadini marocchini, trovati in mare mentre nuotavano con difficoltà verso la riva. Le indagini svolte sulle dichiarazioni del Comandante e dei tre naufraghi hanno permesso al personale della Squadra Mobile e di FRONTEX, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, di scoprire che ognuno dei tre marocchini avrebbe pagato 4000 euro per il trasporto da Tripoli, porto di partenza della nave, alle coste della Sardegna. I soldi per la traversata sarebbero stati consegnati, a Tripoli, a un non meglio identificato “Funzionario dell’immigrazione libica”, che poi avrebbe affidato i tre marocchini all’indagato. All’insaputa dell’equipaggio e del Comandante, i tre sarebbero stati nascosti in un vano della nave lo scorso 28 gennaio, quando la nave è salpata per l’Italia. Quando la gasiera è arrivata a circa due km dalla costa e si è posizionata all’ancora nella rada di Sarroch, il fermato li avrebbe fatti calare in mare, facendogli prima indossare i giubbotti salvagente. A quel punto però, i tre, spaventati dal mare molto agitato, avrebbero iniziato a urlare per chiedere aiuto. Alcuni membri dell’equipaggio si sono accorti idi quelle tre persone in balia delle onde e li hanno soccorsi, credendoli davvero dei naufraghi. Per paura di ritorsioni, nessuno dei tre marocchini ha raccontato la verità al resto dei membri della nave o al Comandante, sino a quando sono stati sentiti dalla Polizia e da FRONTEX. Il fermato si trova ora nel carcere di UTA (CA). I tre cittadini marocchini hanno presentato domanda di asilo alla Questura, che sta valutando anche il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia, considerato che i tre hanno reso dichiarazioni utili alle indagini. I fatti accertati dagli investigatori della Polizia di Stato saranno sottoposti alla valutazione del G.I.P., che deciderà sul fermo di polizia giudiziaria durante l’udienza di domani.
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