Tanti e diversi sono i raggiri che i truffatori mettono in atto per far cadere in inganno ignari cittadini, che purtroppo spesso diventano vittime delle loro trappole. Il perdurare della pandemia ancora in corso, e che ha costretto le persone a stare in casa per la maggior parte del tempo, ha allargato le occasioni di contatto tra le potenziali vittime e i malintenzionati, anche attraverso lo strumento informatico o più in generale i mezzi di comunicazione. La Polizia di Stato, da sempre impegnata nel contrasto di questi insidiosi reati, rivolge ancora l’appello a tutti i cittadini affinché prestino sempre più attenzione, per far sì che non diventino vittime di truffe ordite con metodi sempre più evoluti e raffinati e che inseguono man mano le condizioni delle persone, adattandosi ai loro desideri. L’esperienza acquisita in tutta la Provincia degli investigatori della Quarta Sezione della Squadra Mobile, che si occupa dei reati contro il patrimonio, conduce, a tal proposito, all’esigenza di ricordare che nessuno può ritenersi al di fuori delle mire degli autori di questi reati, poiché il target ai quali si rivolgono è allargato alle persone di ogni età, estrazione sociale e cultura. Si tratta di reati insidiosi che si adattano, nel loro realizzarsi, al profilo della potenziale vittima per ottenere la sua fiducia ed arrivare in modo subdolo allo scopo. Di seguito vengono descritti tra i raggiri più comuni e nei quali ultimamente ci si potrebbe imbattere.
Lavori in casa
Il malvivente distribuisce volantini nel quartiere pubblicizzando servizi vari (idraulica, muratura, ecc.), quando viene contattato telefonicamente effettua un sopralluogo proponendo un prezzo concorrenziale e incassando un anticipo rendendosi poi irreperibile senza eseguire il lavoro.
Truffa tecnico
I malviventi fingendosi tecnici statali (comune, asl, ecc.) o di ditte private (Abbanoa, Enel, ecc.) con le scuse più disparate (somministrazione tamponi, letture contatori, malfunzionamenti delle reti, ecc) si introducono nelle abitazioni delle persone (prediligendo, quali loro vittime, principalmente persone anziane) chiedendogli di verificare qualcosa, approfittando dell’allontanamento della persona si introducono o fanno introdurre un complice nella stanza da letto dove sottraggono denaro o gioielli.
Figlio arrestato
I malviventi contattano telefonicamente la vittima (prediligendo, quali loro vittime, principalmente persone anziane o comunque persone di cui sanno avere figli in età adulta) fingendosi avvocati o operatori delle forze dell’ordine e raccontando che un congiunto è stato arrestato a seguito di un incidente stradale richiedendo una somma di denaro millantando una cauzione da pagare. Se la vittima abbocca si recano nell’abitazione facendosi consegnare il denaro richiesto o altri beni preziosi.
Sms phishing
La vittima (che i truffatori scelgono principalmente tra le persone che hanno meno dimestichezza con le tecnologie) riceve un sms dalla numerazione della propria banca nel quale viene richiesto di mettere in sicurezza il conto corrente a seguito di una tentata violazione, la vittima si collega al sito indicato fornendo le credenziali di accesso all’home banking. I truffatori a quel punto dopo aver avuto accesso al conto contattano telefonicamente la vittima fingendosi funzionari della banca e raggirando la vittima facendogli comunicare i codici temporanei inviati via sms dalla banca. Tali codici sono in realtà le autorizzazioni per effettuare le operazioni disposte dai truffatori che a quel punto tramite bonifici bancari o prelievi al bancomat di tipo cardless prosciugano il conto.
Sms phishing con sim swap
E’ una variante della truffa precedente con la differenza che i truffatori invece di contattare telefonicamente il malcapitato effettuano con documenti falsi la portabilità della numerazione della vittima entrando in possesso della stessa e ricevendo direttamente i codici di autorizzazione al fine di prosciugare il conto.
Sms phishing con carta di credito
Il malvivente invia un sms inducendo in errore la vittima (di solito scelta tra le persone che hanno meno dimestichezza con le tecnologie) e facendogli inserire su di un sito appositamente progettato i dati della carta di credito, una volta acquisiti vengono utilizzati per effettuare acquisti o venduti sul dark web.
Assicurazione
I truffatori creano dei siti pubblicizzando assicurazioni R.C.A. a prezzi concorrenziali, svolgono tutta l’attività finalizzata al rilascio della polizza, ma una volta ricevuto il pagamento si rendono irreperibili non attivando alcuna polizza, il sito di norma dopo qualche settimana viene oscurato dopo aver raccolto una considerevole quantità di denaro.
Truffa al bancomat
La vittima (di solito scelta tra le persone che hanno meno dimestichezza con le tecnologie), dopo aver inserito un annuncio in un portale di e-commerce, viene contattata da un sedicente acquirente che si mostra interessato all’acquisto e che vuole concludere immediatamente “l’affare”, chiede alla vittima di recarsi ad un bancomat sostenendo di volergli inviare il denaro tramite una ricarica seguendolo passo passo nell’operazione. In realtà la vittima, che di solito non ha mai effettuato quel tipo di operazione, invece di ricevere una ricarica la effettua sul conto del truffatore che entra in possesso del denaro.
Trading online
Tramite pubblicità telefonica o su social network i truffatori promettono grossi guadagni derivati da investimenti (azionari, in criptovaluta, ecc.), ricevono il denaro dalle vittime (nella maggior parte dei casi, persone con propensione alla tecnologia) fingendo normalmente per mesi il buon andamento dell’investimento, dopo aver raccolto parecchio denaro si rendono irreperibili.
Sex estortion
La vittima viene adescata tramite chat e viene ripresa in atti sessuali, il malvivente successivamente minaccia la diffusione del video (principalmente rivolta ad amici e parenti) qualora non riceva una somma di denaro adeguata ad evitarla.
Truffa nigeriana
Il truffatore si finge un ricco personaggio (sceicco, medico, militare o leder politico) e adesca la vittima, racconta di possedere grosse somme di denaro o di metalli preziosi che non può esportare senza un aiuto esterno, aiuto che viene richiesto alla vittima. Alla vittima viene richiesta una piccola somma per spese doganali, ma poi vengono rappresentati via via impedimenti sempre più grossi e quindi somme di denaro sempre più consistenti al fine di superarle. La frode si conclude quando la vittima ha versato ingenti somme di denaro e non è più disposta a versarne altre. Talvolta subentra anche una componente sentimentale e la vittima è convinta che la controparte sia innamorata, questo aiuta il truffatore che spesso dichiara di essere stato fermato alla dogana e di essere in pericolo di vita, facendo leva sulla compassione della vittima.
La Polizia di Stato invita tutti a non abbassare mai la guardia e a chiedere aiuto chiamando il 113 e comunque rivolgendosi alle Forze dell’Ordine non solo nel caso in cui ci si imbatta in un tentativo di truffa o ci si accorga di esserne stati vittima, ma anche in caso di qualsiasi dubbio o altresì solo per chiedere un informazione o un consiglio.