Arrestato marocchino di 30 anni.
Dopo aver violentemente picchiato un suo connazionale, aveva indotto una terza persona a testimoniare il falso, per tirarlo fuori dai guai. Ma i poliziotti del commissariato di Ostuni sono riusciti a chiarire la dinamica di un’aggressione verificatasi lunedì scorso (20 giugno) nella villa comunale della Città Bianca, arrestando il marocchino A. H., 30 anni.
Le indagini sono partite quando la vittima si è recata in commissariato con una maglia con macchie di sangue e il volto segnato da varie ferite. Dopo essere stato medicato presso il locale ospedale, l’uomo, anche lui marocchino, ha spiegato che a ridurlo in quelle condizioni era stato pocanzi un suo connazionale, nella villa comunale.
Mentre gli agenti della squadra di polizia giudiziaria si recavano sul posto, volta A. H. e un altro marocchino presente al momento dell’aggressione hanno raggiunto a loro volta la struttura ospedaliera. Il 30enne riferiva di essere stato picchiato con una pietra da quella che in realtà era la vittima dell’aggressione. Non convinti da tale versione dei fatti, i poliziotti hanno condotto in commissariato sia A. H. che il marocchino che insieme a lui era andato in ospedale.
Inizialmente quest’ultimo ha sostenuto la stessa versione dei fatti di A. H.. Ma gli investigatori, notando dei segnali di sudditanza psicologica del testimone nei confronti del 30enne, lo hanno ascoltato in disparte, ottenendo un resoconto che collimava con il racconto della vittima, gli elementi raccolti dai poliziotti e i referti ospedalieri (25 giorni di prognosi per la vittima, nessun segno evidente di aggressione sul corpo di A. H.).
Era stato A. H., insomma, a pestare il malcapitato, per ragioni ancora da chiarire. Il migrante, quindi, di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, è stato accompagnato presso la casa circondariale di Brindisi in via Appia con l’accusa di lesioni personali aggravate.