Effettuati arresti e denunce
L’intensificazione dei servizi di vigilanza per la prevenzione e la repressione dei reati messa in atto nella provincia di Brindisi in occasione della stagione estiva, ha prodotto una serie di risultati con degli arresti e denunce.
Nel mese di luglio, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria e dell’Ufficio Volanti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni, all’esito dell’attività di controllo predisposta nel territorio di competenza, deferiva in stato di arresto, all’A.G. competente, due persone entrambi pluripregiudicate, perché ritenute responsabili di furto pluriaggravato in concorso.
L’attività è scaturita a seguito di alcune segnalazioni di un’autovettura sospetta che si aggirava nella località marittima di Diana Marina di Ostuni. Sulla base di tali segnalazioni veniva realizzato un apposito servizio anche al fine di scongiurare la realizzazione di reati contro il patrimonio perpetrati presso le abitazioni estive. Tali servizi hanno effettivamente prodotto un esito positivo, atteso che personale di quel Commissariato intercettava quella autovettura ferma innanzi all’ingresso di una villa privata. Verificava altresì che all’esterno un soggetto che assumeva l’atteggiamento tipico del palo. Sulla base di tali elementi si decideva di intervenire bloccando l’uomo mentre contestualmente altro soggetto tentava di guadagnare la via di fuga uscendo dalla finestra dell’abitazione. Anche quest’ultimo veniva prontamente bloccato. Il sopralluogo all’interno dell’abitazione consentiva di verificare che l’appartamento era stato messo totalmente a soqquadro ed era stata asporta una somma di denaro.
Sulla base degli elementi acquisiti si procedeva all’arresto dei due soggetti e alla loro successiva associazione presso la locale Casa Circondariale.
Nel medesimo contesto di controlli predisposti soprattutto sulla fascia costiera del Comune di Ostuni, particolarmente frequentati da turisti durante il periodo estivo, altri servizi sono stati realizzati segnatamente presso luoghi di aggregazione giovanile al fine di infrenare il fenomeno dello spaccio ed assunzione di sostanze stupefacenti.
Nel contesto di tali servizi, un equipaggio della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato notava un individuo che, dopo essere giunto presso un bar del posto a bordo di un ciclomotore e aver scambiato alcune frasi con un avventore, ripartiva a velocità sostenuta verso altra destinazione. Avendo riconosciuto il giovane quale soggetto gravitante in ambienti dediti allo spaccio, di dava inizio ad un mirato e discreto servizio di osservazione. In effetti poco dopo lo stesso individuo ritornava prendendo contatti con altri soggetti. Si decideva quindi di intervenire bloccando tutti gli interessati sottoponendoli a perquisizioni personali. L’atto investigativo sortiva esito positivo, sottoponendo a sequestro una bustina monodose contenente marijuana.
La successiva perquisizione domiciliare a carico di due soggetti permetteva di sottoporre a sequestro ulteriori grammi 10 marijuana contenuti in un unico involucro e già pronti per lo spaccio.
Si procedeva, quindi, alla denuncia in stato di libertà nei suoi confronti per il reato di cessione di stupefacenti.
Nel contesto dei medesimi controlli altri 3 soggetti sono stati segnalati alla Prefettura di Brindisi ai sensi dell’art. 75 D.P.R. 309/90 quali assuntori di sostanze stupefacenti.
Da ultimo, nell’ambito di controlli presso soggetti sottoposti a Misure di Sicurezza veniva tratto in arresto una persona sottoposta al regime della Sorveglianza Speciale della Pubblica Sicurezza poiché in più occasioni era stato sorpreso in compagnia di pregiudicati.
Nella tarda serata del 27 luglio, giungeva al Numero Unico di Emergenza 113 della Questura di Brindisi una segnalazione circa la presenza, in una locale pizzeria di questo capoluogo, di un uomo di nazionalita’ straniera che, armato di pistola, minacciava gli avventori. Immediatamente, due unità operative della Squadra Volanti raggiungevano il luogo indicato, mentre, nel frattempo, l’individuo armato si era spostato all’esterno del locale, seduto su una panchina posta di fronte all’ingresso dello stesso. Nella zona circostante si veniva a creare una situazione di panico generale, atteso che la vicenda in argomento richiamava, per le modalità di svolgimento, i gravissimi e cruenti fatti criminosi verificatisi recentemente in Francia e Germania. Gli agenti, seguendo pedissequamente il protocollo di intervento, indossati i giubbotti antiproiettile e dopo aver posizionato le auto di servizio a debita distanza, affrontavano il cittadino straniero, intimando allo stesso di alzare le mani e distendersi a terra. Per tutta risposta, quest’ultimo, alzatosi dalla panchina e tirando su la maglietta indossata, estraeva una pistola del tipo semi automatico, che custodiva nella cintola dei pantaloni, puntandola a braccia tese verso gli operatori. Nonostante numerosi tentativi verbali di dissuasione compiuti dai poliziotti, l’uomo non demordeva dal proprio atteggiamento palesemente minaccioso, costringendo gli agenti ad esplodere alcuni colpi dell’arma in dotazione, a scopo di deterrenza. Contestualmente altri colleghi operanti, posizionatisi con scaltrezza alle spalle dell’aggressore, riuscivano a disarmarlo e ad ammanettarlo, al termine di una concitata colluttazione. All’atto della perquisizione personale, indosso all’arrestato veniva rinvenuto, nella tasca sinistra dei pantaloni, un coltello a serramanico, mentre, all’esito della successiva perquisizione domiciliare, gli agenti rinvenivano e sequestravano nr.12 cartucce per fucile cal. 20 ed un’arma di fattura artigianale composta da un tubo cilindrico in acciaio costituito da camera cartuccia e leva utilizzata come grilletto. Il soggetto, al termine delle formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno presso il locale Tribunale, veniva associato alla Casa Circondariale del capoluogo.
Nella tarda serata di sabato 30 luglio, personale del Commissariato di Ostuni ha condotto a termine uno specifico servizio anticrimine che ha prodotto denunce ed arresti. In dettaglio, gli agenti della squadra di Polizia Giudiziaria davano esecuzione ad una ordinanza di revoca del beneficio dell’Affidamento in prova ai servizi sociali emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce e resa esecutiva dalla relativa Corte di Appello, traducendo presso la Casa Circondariale di Brindisi un soggetto pluripregiudicato per reati in materia di droga, estorsioni, associazione per delinquere, armi, rapina, ricettazione, lesioni personali e ripetute violazioni delle prescrizioni imposte dal Giudice durante l’espiazione della pena in regime alternativo a quello carcerario. Si precisa che le avvenute numerose continue violazioni alle prescrizioni irrogate sono state riscontrate grazie ad uno scrupoloso monitoraggio effettuato con metodi investigativi tradizionali. Nel corso delle operazioni di perquisizione, successivamente condotte all’interno dei locali dell’abitazione del soggetto nonché nell’autovettura dello stesso, si rinvenivano, abilmente occultati, un foglietto, tipo “pizzino”, sul quale erano annotati alcuni nomi e, in corrispondenza degli stessi, degli importi economici, la somma in contanti di circa 4.000,00 euro, oltre ad una patente nautica e ad altro documento di idoneità alla conduzione di ciclomotori intestati ad un noto pregiudicato del posto in materia di droga.
Nella medesima serata, altre unità operative del citato Commissariato dipendente traducevano, in regime detentivo, presso la REMS di Carovigno (BR) un cittadino ostunese raggiunto dal provvedimento restrittivo poiché resosi responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della madre. L’indagine era stata avviata a seguito delle dichiarazioni della vittima che, ritenute immediatamente credibili dal personale operante, venivano successivamente riscontrate a seguito di una mirata attività investigativa. Infine, gli uomini del Commissariato di Ostuni, arrestavano un altro soggetto pregiudicato poiché responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari, essendo stato sorpreso da agenti appostati al di fuori del proprio domicilio ed in compagnia di tre pregiudicati calabresi appartenenti ad una pericolosa “ndrina” della ndrangheta.