Presi dopo inseguimento con spari sulla statale
Gli investigatori del Commissariato di Ostuni, portavano a termine una complessa ed articolata attività d’indagine che si concludeva con l’arresto in flagranza di reato di tentata rapina impropria, furto aggravato e ricettazione, di 4 soggetti pluripregiudicati originari di Bari, colti nell’atto di depredare numerose villette di residenza estive ubicate nel complesso residenziale denominato Eco Sport di proprietà del Comune di Ostuni, frazione di Costa Merlata, mediante l’impiego di autovetture provento di furto, utilizzate per il trasbordo della ingente refurtiva.
La banda, per i suoi numerosi e pericolosi spostamenti, utilizzava una potente Audi A4 station wagon nera, con motore e potenza artatamente modificati onde aumentarne la velocità e sfuggire ai controlli di polizia.
Gli arrestati, identificati per F. V., classe 1986, D.S. M., classe 1983, C. M., classe 1971 e F. L., classe 1993, dopo le formalità di rito, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, che concordava appieno con le evidenze probatorie acquisite dai poliziotti ostunesi, coordinandone costantemente le operazioni, venivano tradotti presso la Casa circondariale di Brindisi, a disposizione della competente Autorità giudiziaria.
Alle ore 12,00 circa di sabato u.s., giungeva presso la locale Sala operativa una nota con cui si segnalava che un’autovettura Fiat Uno di colore grigio era stata, poco prima, oggetto di furto in Bari ed i manigoldi avevano adottato, quale via di fuga, la S.S. 379 direzione Brindisi.
Pertanto, prontamente notiziati i dipendenti equipaggi, veniva effettuato uno scrupoloso servizio di puntellamento e rastrellamento del territorio di competenza, lungo i possibili itinerari di fuga.
Nello specifico, dipendente personale in servizio di prevenzione e repressione di furti ai danni di residenze estive, decideva di appostarsi nei pressi della località Costa Merlata- contrada Lamasanta, nei pressi del parcheggio del sito denominato Eco-sport, di proprietà comunale.
Una scelta operativa che si è dimostrata presto avveduta e risolutiva.
Di fatti, giunti nei pressi del villaggio totalmente recintato da muretto e sovrastante rete metallica e vegetazione, dall’esterno e senza farsi notare, gli Agenti scorgevano all’interno di un viale del villaggio, ove sono ubicate numerose villette a schiera, la presenza di quattro giovani intenti ad armeggiare profilati e parti di infissi in alluminio nei pressi di un’autovettura con la portiera aperta, proprio la Fiat Uno, di colore grigio, segnalata quale oggetto di furto in Bari.
A tal punto, i poliziotti, fatta richiesta dei dovuti rinforzi, senza farsi notare, riuscivano a scavalcare la recinzione metallica e, introducendosi all’interno dell’area, sfruttando i ripari della vegetazione, si avvicinavano a breve distanza dai quattro giovani, notando, nella circostanza, che a pochi metri dalla prima auto, era parcata un’altra Fiat Uno di colore bianco che dai successivi accertamenti, è risultata anch’essa compendio di furto.
Quindi, nel tentativo di bloccare sul fatto i quattro giovani, si avvicinavano a pochi metri dagli stessi. A tal punto, essendo stati notati dai 4 manigoldi, particolarmente scaltri e guardinghi, gli Agenti, onde evitare la fuga dei malviventi, gli intimavano ad alta voce e ripetutamente: Alt Polizia, ma, detta operazione risultava vana.
Difatti, tutti e quattro i giovani, vistisi scoperti, si davano a precipitosa fuga a piedi tra i viali del villaggio, immediatamente inseguiti dagli agenti operanti; in particolare, tre di essi scappavano in direzione opposta al cancello principale, inseguiti a piedi da uno dei due operatori che, nell’immediato, non riusciva ad evitare che scavalcassero la recinzione metallica, salendo velocemente a bordo di una potente autovettura Audi A4 Avant, di colore nero, lì occultata appositamente all’esterno del villaggio, quale potente mezzo per la fuga e che partiva repentinamente in direzione complanare.
Il quarto giovane, invece, si dileguava in diversa direzione facendo perdere al momento le tracce, nascondendosi tra la folta vegetazione.
Immediatamente, il poliziotto che aveva operato l’inseguimento a piedi, segnalava al collega la direzione di fuga presa dall’Audi A4 con i tre soggetti a bordo; lo stesso, ricevuto tali indicazioni, di corsa, raggiungeva il posto di guida dell’autovettura di servizio “civetta”, notando in quel frangente l’auto fuggitiva transitare, a forte velocità, davanti l’ingresso del villaggio; lo stesso poliziotto, pertanto, si poneva immediatamente all’inseguimento della citata Audi A4 che proseguiva la folle corsa immettendosi sulla S.S. 379 direzione Brindisi. Nella circostanza, nel tentativo rimasto vano di far desistere i malfattori dalla fuga, erano stati azionati i sistemi di emergenza dell’auto della Polizia, sia luminosi (lampeggiante blu) che sonori (sirena bitonale) ma, nonostante ciò, i tre anziché fermarsi, continuavano la folle corsa raggiungendo velocità elevatissima, oltre i 200 chilometri orari, sempre tallonata dall’auto civetta della Polizia.
In questo frangente, nella fase più concitata dell’inseguimento, l’Audi A4 fuggitiva, a causa di un occasionale rallentamento stradale provocato dall’affiancamento di due grossi TIR, veniva raggiunta e braccata dall’auto della Polizia. A questo punto, l’autista dell’auto in fuga, assumeva una condotta di guida oltremodo pericolosa; difatti, effettuava più volte sterzate repentine, invadendo la corsia di sorpasso, nel tentativo di collidere la fiancata dx dell’auto della Polizia, al fine di guadagnare la fuga e l’impunità, cercando in tutti modi di mandarla fuori strada, mettendo così a repentaglio l’incolumità sia del poliziotto che dei numerosi utenti della circolazione stradale, che in quel momento transitavano su quell’arteria principale.
Solo grazie alla sua abilità di guida, l’Agente riusciva ad evitare più volte lo speronamento, indi, perdere il controllo dell’auto e uscire fuori strada; pertanto, considerato il pericolo attuale ed il concreto rischio per la sua incolumità nonché per quella dei numerosi utenti della strada in quel momento transitanti sul luogo dell’ardito inseguimento, al fine di far desistere i malviventi dall’azione violenta posta in essere con tale condotta di guida, l’operatore, si vedeva costretto ad esplodere in aria, a scopo intimidatorio, tre colpi con la pistola di ordinanza.
Solo a questo punto, l’autista dell’Audi A4 desisteva dalla fuga fermandosi poco prima dello svincolo per Santa Sabina.
Quivi, sopraggiungeva immediatamente una Volante del Commissariato, nonché altri dipendenti equipaggi che, raggiunte le condizioni di sicurezza, procedevano al controllo e all’identificazione dei tre fuggitivi.
L’autovettura Audi A4 utilizzata per la fuga, veniva immediatamente sottoposta a perquisizione al pari delle persone dei tre fermati. In particolare, all’interno dell’autovettura, precisamente nel vano porta oggetti dello sportello lato guida, veniva rinvenuto e sottoposto a sequestro nr. 1 KIT MULTIUSO DI GIRAVITI, risultato identico, per marca, colore e dimensioni, a quello rinvenuto nel corso del sopralluogo svolto dal personale della Polizia Scientifica intervenuto, all’interno del villaggio Eco-Sport, precisamente sul davanzale di una finestra pertinente una villetta depredata dai suddetti malfattori.
Contestualmente, altro personale appartenente alla Squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato, postisi alla ricerca del quarto fuggitivo a bordo di altra autovettura “civetta”, in virtù della descrizione particolareggiata sia somatica che dell’abbigliamento, all’uopo fornita dai colleghi che si erano avvicinati ai 4, prima della loro fuga, lo intercettavano, a piedi, nei pressi del rondò posto all’incrocio di Costa Merlata sulla complanare lato mare, a circa 500 metri dal villaggio, mentre era in evidente attesa che fosse recuperato dai suoi complici in fuga.
Lo stesso veniva identificato senza ombra di dubbio per il quarto fuggitivo.
Una volta assicurata la cattura dei quattro arrestati, si procedeva al sopralluogo dell’intera area del villaggio saccheggiato, costituito da circa 250 villette/dimore, esteso su circa due ettari, su cui insistono strade asfaltate che si intersecano fra loro, interamente recintato e assicurato da un imponente cancello in ferro, chiuso con catena e lucchetto di sicurezza
Nel corso dell’accurata ispezione eseguita anche alla presenza del Dirigente dell’Ufficio Patrimonio del Comune di Ostuni, responsabile e custode del Villaggio Eco Sport, opportunamente contattato e fatto intervenire sul luogo, si constatava che la catena che assicurava la chiusura del cancello dell’ingresso principale, risultava tranciata in un anello.
Inoltre, si accertava che nr. 15 villette erano state danneggiate, aperte e private degli infissi in alluminio che i malfattori avevano già accatastato davanti ai cancelli d’accesso delle rispettive villette, in attesa di caricarli sulle due Fiat Uno compendio di furto, ivi rinvenute.
Si constatava ulteriormente che, dall’interno delle villette, risultavano essere stati asportati numerosi utensili, mobili, suppellettili ed apparecchiature elettroniche varie, nonché, detersivi, masserizie di ogni genere, refurtiva anch’essa ammucchiata nei pressi delle stesse abitazioni depredate.
Nel prosieguo del sopralluogo del sito, si rinvenivano per terra in prossimità dei cancelli d’ingresso, ove erano stati depositati gli infissi appena smontati, un “piede di porco”, una pinza, un piccone ed un martello, utensili utilizzati ed abbandonati dai quattro malfattori prima della fuga, sottoposti a sequestro.
Nel viale ove venivano localizzati gli arrestati, vi erano parcheggiate a ridosso della vegetazione, le due autovetture Fiat Uno rubate, una delle quali risultava ancora avere inserito nel nottolino di accensione uno “spadino” ricavato artigianalmente da un coltello da cucina, mentre l’altra utilitaria- presentava il nottolino di accensione manomesso ed ancora, sui sedili posteriori erano presenti numerosi attrezzi atti allo scasso (tra cui giraviti, pinza, ed altro), mentre all’interno del cofano posteriore si rinvenivano degli accessori e cerniere rinvenienti dallo smontaggio degli infissi in alluminio.
Inoltre, sotto il sedile lato passeggero, veniva rinvenuto un’aletta in alluminio di colore rosso smontata da un infisso delle villette.
L’alluminio trafugato, stimato in oltre i 10 quintali, unito a tutti gli altri innumerevoli e consistenti danneggiamenti effettuati oltre al furto di tutto ciò che costituiva l’arredo interno delle villette “visitate”, ammonta ad un valore economico di oltre 200 mila euro.
La banda aveva individuato nel complesso turistico preso letteralmente di mira, una vera e propria domus aurea, cui poter attingere per l’approvvigionamento di lauti e facili guadagni, ai danni dello Stato e degli onesti contribuenti.
Un modus operandi ben collaudato che è stato stoppato grazie al decisivo intervento della Polizia di Stato di Ostuni che, in costante sinergia con la competente Autorità giudiziaria, ha assicurato alla giustizia i 4 pregiudicati baresi, ora ristretti in carcere con le accuse di tentata rapina impropria, determinatasi a seguito della fuga, dello speronamento e del pericolosissimo inseguimento, di furto aggravato, con ingentissimi danni, come detto, nonché di ricettazione delle due autovetture rubate a Bari, tempestivamente recuperate con somma soddisfazione dei proprietari.
L’operazione ha permesso di sgominare una vera e propria banda dedita alla commissione di furti pluriaggravati, con dei precisi schemi organizzativi e che aveva pianificato le proprie azioni delinquenziali nei minimi dettagli ivi compreso l’imprevisto della Polizia da aggirare ed evitare grazie all’impiego della potentissima Audi A4 Avant Station Wagon nera.