Incastrato dalle telecamere.
Taglierino in mano, piombò nello studio del pediatra Giovanni Palmisano, in via Mecenate, e davanti ai bambini terrorizzati minacciò il medico per farsi consegnare il portafogli e il telefonino: A. L., 29 anni, di Brindisi, è stato arrestato dagli Agenti della Mobile con l'accusa di rapina aggravata, incastrato dalle telecamere del bancomat che lo ripresero venti minuti dopo allo sportello per prelevare con la tessera del professionista.
A. L. è ristretto da questa mattina nella sua abitazione con il braccialetto elettronico, come chiesto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, su istanza del pubblico ministero, una volta raccolti una serie di elementi ritenuti "gravi indizi di colpevolezza" a carico del giovane brindisino, in relazione alla rapina consumata la sera del 29 febbraio scorso, attorno alle 20.
Nello studio, a quell'ora, c'erano anche mamme e bimbi in attesa di essere sottoposti a visita, all'improvviso entrarono due ragazzi: avevano il passamontagna, impugnavano un taglierino e non esitarono, stando alla ricostruzione dei fatti, a spintonare chi era in piedi per guadagnare l'ingresso nella stanza del medico. Una volta all'interno, uno dei due si avvicinò al pediatra, mise in evidenza la lama e urlò di consegnare denaro e portafogli.
Sulla scrivani c'erano cento euro, il telefonino cellulare del professionista brindisino e il portafogli, contenente carte di credito e bancomat, oltre ai documenti di identità. Dopo qualche minuto lungo un'eternità, i due tagliarono la corda, uscirono correndo dallo studio. Il medico nonostante lo spavento, si preoccupò dei suoi piccoli pazienti e delle mamme e solo dopo essersi accertato che stavano bene, chiamò il 113 per raccontare quello che era accaduto.
Gli agenti delle volanti arrivarono a stretto giro, raccolsero le testimonianze dei presenti, tutte convergenti anche sull'abbigliamento dei due rapinatori.
Venti minuti più tardi A. L. e l'altro che resta ancora senza none, andarono a prevelare usando il bancomat del medico: 500 euro in due operazioni, presso lo sportello dell'istituto Credito Emiliano in viale Aldo Moro e furono ripresi dalle telecamere. Una in particolare sarebbe stata utile ai fini delle indagini perché ha permesso di fare uno zoom per inquadrare e ingrandire il volto di uno dei giovani, identificato nella persona arrestata in data odierna, persona, peraltro, già nota alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio.
La seconda telecamera posta a presidio del bancomat è stata utile per "leggere" la targa dell'auto inquadrata mentre arriva e riparte e distanza di poco: una Fiat Punto intestata allo stesso arrestato.
Il terzo elemento che ha portato all'arresto del brindisino è arrivato a distanza di qualche giorno dalla rapina, quando i poliziotti hanno eseguito una perquisizione nella sua abitazione per confrontare gli abiti indossati dal giovane ripreso dalle telecamere. E hanno trovato piumino, maglietta, scarpe e orologio identici. Impossibile pensare a un caso. Da qui l'immediata trasmissione degli atti al pm che ha chiesto l'arresto.