un 28enne di Ostuni.
Ha scippato un'anziana, rubato un candelabro da una chiesa, danneggiato vari locali dell'ospedale e in alcuni casi ha assunto anche un comportamento aggressivo contro la madre. Per tutti questi motivi i poliziotti del commissariato di Ostuni hanno condotto in una struttura residenziale psichiatrica a vocazione riabilitativa un ostunese di 28 anni affetto da problemi psichici.
Gli agenti hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione provvisoria di misura di sicurezza personale della libertà vigilata disposta dal gip del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, su richiesta del sostituto Procuratore Pierpaolo Montinaro.
Negli ultimi mesi del 2015, l'uomo si sarebbe macchiato di una sfilza di reati. In particolare: un borseggio ai danni di un'anziana signora all'uscita della chiesa dei Cappuccini; il furto di un candeliere elettronico con 31 candele, asportato dalla chiesa Santa Maria delle Grazie; un altro furto ai danni di una pizzeria del posto ove, dopo aver forzato la serranda, si impossessava del registratore di cassa e della somma ivi contenuta di 50 euro.
Inoltre al 28enne è stato contestato il danneggiamento aggravato commesso all'interno dei locali dell'Ospedale della Città Bianca.
Tutte queste violazioni sono state accerta dai poliziotti ostunesi, che di volta in volta denunciavano l'uomo all'autorità giudiziaria. Pienamente collaborativo è stato il comportamento della madre del giovane, che ha denunciato alle forze dell'ordine vari episodi di violenza fra le mura domestiche, manifestando la sua difficoltà a tenere sotto controllo il figlio, in balia di un'irrefrenabile pulsione a commettere dei reati, una volta uscito da casa.
I poliziotti hanno riscontrato le dichiarazioni della malcapitata con una serie di meticolosi accertamenti che hanno evidenziato la pericolosità sociale di M.M. Per questo è stata disposto l'accompagnamento, in regime di libertà vigilata, all'interno di un'adeguata struttura residenziale psichiatrica a vocazione riabilitativa, dove dovrà rimanere per un tempo non inferiore a 6 mesi.
In questo arco temporale, l'ostunese sarà sottoposto ad un programma terapeutico idoneo ad assicurargli cure adeguate per far fronte alla sua pericolosità sociale e nell'ottica di un graduale processo di risocializzazione.