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34 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un gruppo della Scu

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Confiscati anche beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari a poco meno di un milione di euro.

La Squadra Mobile della Questura di Brindisi, assieme ad altri reparti della Polizia di Stato, ha eseguito dalle prime ore di oggi nel capoluogo, a Mesagne e in altri centri della provincia, nonché in altre regioni, 34 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Lecce contro soggetti che si considerano legati alla criminalità organizzata. I reati ipotizzati sono quelli di associazione di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti, detenzioni di armi, tutti aggravati. Per molti degli indagati si tratta della prima contestazione del 416 bis.

Le investigazioni hanno riguardato un emergente gruppo criminale della sacra corona unita, legato al "clan Pasimeni-Vicentino," di Mesagne ed operante in questo capoluogo.

Nel corso delle attività d'indagine, supportate anche dall'ausilio delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato possibile ricostruire le attività illecite dell'intero gruppo che, oltre a fare riferimento ad alcuni "capi" storici del clan, detenuti, poteva fare affidamento su alcuni soggetti, legittimati quali referenti per il territorio di Brindisi, della frangia mesagnese dell'associazione criminale.

Ai ventisette soggetti dei trentaquattro totali, per i quali è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere, vengono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, detenzione di armi da sparo, danneggiamenti, incendi e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.

La complessa attività investigativa, realizzata, oltre che con i metodi tradizionali, anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali e con il sequestro di corrispondenza e "pizzini" dal carcere, ha consentito di ricostruire chiaramente la struttura verticistica ed il modus operandi del gruppo emergente, nei confronti del quale si è proceduto ad acquisire elementi probatori in ordine alla consumazione di un numero elevato di gravi fatti di reato emersi nel corso dell'indagine, acclarando altresi' il ruolo di vertice di alcune donne, le quali si facevano portavoci delle espresse volontà dei capi.

Durante le fasi investigative a riscontro dell'attività in atto sono stati operati alcuni arresti in flagranza di reato.

Contestualmente alle operazioni di cattura sono stati operati alcuni sequestri patrimoniali di beni mobili ed immobili nei confronti di soggetti considerati diretti referenti degli associati, una villa ubicata in agro di Torre Santa Susanna (BR) intestata formalmente ad una persona ma di fatto nella disponibilità della famiglia "Parisi" clan della Sacra Corona Unita e usato di recente anche come covo per un noto latitante, un autosalone denominato "Carlucci Car" sedente in Carovigno (BR) al cui interno sono state individuate e sequestrate nr.39 autovetture di grossa cilindrata ed auto furgonati e un immobile e contiguo terreno agricolo di circa un ettaro in località "Contrada Maresca", agro di Carovigno (BR) immobile che veniva utilizzato dall'organizzazione facente capo al "Parisi" per incontri di vertice della malavita brindisina. Complessivamente, l'entità dei beni oggetto del provvedimento di sequestro ammonta a poco meno di un milione di euro.

L'operazione, è stata denominata "the beginners", considerata la giovane età di molti degli indagati ed il fatto che per la maggior parte di loro si tratta della prima contestazione per reati di mafia.


23/02/2016

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