Sgominata dalla Polizia di Stato la banda dell'Audi A6 - 6 arrestati
La Polizia di Stato libera un'area compresa tra quattro province, quelle di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari, da una delle bande che le percorrono di notte razziando negozi, stazioni di servizio e bancomat. Al capolinea, nella giornata di ieri, quella che utilizzava per i colpi un'Audi A6 SW nera, con un potente motore a benzina di 2700 di cilindrata, con sei membri del gruppo finiti in manette, tutti brindisini ben noti alla giustizia, mentre scambiavano un grosso bottino di sigarette con mezzo chilo di hascisc, portato a domicilio nel loro covo da un soggetto di San Vito dei Normanni, ammanettato a sua volta. C'è anche un favoreggiatore, pure di Brindisi, denunciato a piede libero.
Sotto sequestro cinque auto, 60 chili di sigarette rubate, un armamentario composto da mazze ferrate, gas per fare saltare i bancomat, attrezzi da scasso di ogni genere, passamontagna, guanti, cinque etti di hascisc, duemila euro in banconote, due fucili, telefoni cellulari. L'indagine condotta dal Commissariato di Polizia di Ostuni non è conclusa, perché restano da collegare al gruppo finito in carcere altri episodi criminosi, mentre si ritiene già di disporre di buoni indizi per casi avvenuti a Copertino, Palagiano, Salice Salentino (furto da ventimila euro in sigarette in una tabaccheria, già ammesso dagli arrestati), Torre Canne, Ostuni.
Non è stato casuale il blitz che ha sorpreso la banda dell'Audi A6 nel suo nascondiglio, un capannone abbandonato in Contrada Iannuzzo, sulla ex SS 16 tra Brindisi e San Vito dei Normanni. Al personale del Commissariato di Ostuni ( BR) ci sono voluti due mesi di lavoro della sezione di Polizia Giudiziaria e della Sezione Volanti, per mettere insieme la posta che ha condotto gli investigatori a quel sito, tre giorni addietro. La scelta è stata quella di cominciare un appostamento dalla mezzanotte del 16 dicembre, non facile per la presenza nel luogo di quattro grossi cani. Dopo 48 ore di attesa, nel perimetro tenuto sotto osservazione sono entrate due auto, una Ford Ka e una Peugeot 206, dalle quali sono scesi due soggetti che hanno cominciato i preparativi per una delle scorrerie notturne. La Polizia non è intervenuta, perché l'obiettivo era la banda al completo. Scelta azzeccata perché poi è comparsa anche la tanto attesa Audi nera. Ma l'inseguimento da parte delle auto civetta si è spento tra i condomini attorno a viale Da Vinci, al quartiere S.Elia di Brindisi, dove la potente berlina dei ladri si era certamente infilata in uno degli innumerevoli box dei condomini circostanti.
Ma per la banda è stato solo un breve rinvio dell'appuntamento con le manette. I poliziotti sono tornati all'appostamento, ma avevano ricostruito il percorso "protetto" che i ladri compivano da S. Elia per arrivare al capannone e viceversa, tutte provinciali secondarie come la Brindisi - San Donaci e la Mesagne - Apani, tutte collegate, tutte poco frequentate di notte. E' ricominciato l'appostamento al capannone, e ieri pomeriggio ecco comparire i quattro dell'Audi A6 nera, ma a bordo di una piccola Renault Twingo. Erano tornati per affari, e più precisamente con uno spacciatore di San Vito dei Normanni, L.Z. di 47 anni. Gli investigatori hanno visto quelli dell'Audi che prelevavano da un nascondiglio un grosso quantitativo di sigarette, provenienti dai furti effettuati. Lo spacciatore, invece, arrivato poco dopo alla guida di un Fiat Doblò, aveva mezzo chilo di hascisc in stecche sotto il sedile del conducente, e duemila euro in contanti. Per la Polizia stava per avvenire uno scambio tabacchi - droga. Tuttavia a quel punto era obbligatorio intervenire, e così sono stati bloccati e ammanettati il sanvitese e i quattro brindisini, S.M. di 39 anni, R.R. di 22 anni, R.P.S. di 27 anni e M.V. di 25 anni. I brindisini sono stati denunciati in stato di arresto in flagranza per concorso in furto e ricettazione delle sigarette, falso materiale (l'Audi poi rintracciata, per cui non vi è denuncia di furto, era nella disponibilità di S.M. e aveva targhe modificate con nastro adesivo nero sovrapposte a quelle originali), e a loro carico si valuta anche la possibile denuncia per associazione a delinquere. L.Z. è messo peggio: detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale e ricettazione di arma clandestina.
Dopo gli arresti sono scattate le perquisizioni. Quelle a carico di L.Z. hanno condotto la Polizia alla scoperta di un fucile da caccia semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa e di una carabina calibro 4.5 ad aria compressa, oltre alla già citata somma che si ritiene provento di spaccio. L'Audi invece era dove si sospettava che fosse, in un garage del quartiere S. Elia, e dentro c'era di tutto, dalle mazze ferrate alle cesoie, all'equipaggiamento per scardinare i bancomat, ai passamontagna, tutto sotto sequestro e a disposizione dell'A.G.
Per aver prestato alla banda il proprio box auto, è stato denunciato il sesto componente la banda per favoreggiamento personale, F.C. di 22 anni.