Il latitante è stato catturato dalla Polizia di Stato l'8 ottobre scorso.
Il pregiudicato ostunese catturato dopo circa tre anni di latitanza l'8 ottobre scorso dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Ostuni, potrebbe aver commesso gravi reati all'estero utilizzando una carta di identità falsificata procuratagli da un suo favoreggiatore, che ieri è stato denunciato dagli stessi poliziotti al termine di una accurata perquisizione domiciliare. Si tratta di 42enne muratore incensurato, fratello di un altro noto pregiudicato locale, in casa del quale sono state trovate le prove dei sospetti nutriti da chi stava indagando sul latitante e i suoi spostamenti, sino all'individuazione del nascondiglio nella zona ottocentesca.
Il ricercato non aveva alcun documento di identità, ma certamente ne aveva utilizzato uno per spostarsi fuori dal Paese, e con dati anagrafici falsi per non essere identificato (a suo carico pendeva un provvedimento restrittivo internazionale). La spiegazione di tutto l'hanno trovata gli investigatori, ed era nel portafogli del muratore, controllato nel corso della perquisizione di ieri. Una carta di identità rilasciata il 9 febbraio 2011 dall'ufficio anagrafe del Comune di Ostuni, di cui il muratore aveva denunciato lo smarrimento, e una carta di identità ottenuta quattro giorni dopo la cattura del latitante, sulla base di una nuova denuncia di smarrimento presentata ad agosto al commissariato.
La polizia, per andare sino in fondo a queste strane coincidenze, ha scoperto che nel dicembre 2012 l'operaio aveva richiesto una nuova carta di identità dopo aver dichiarato lo smarrimento di quella rilasciata nel febbraio 2011. Per la compilazione del nuovo documento aveva fornito una foto che evidentemente era stata ritoccata con un programma digitale, perché raffigurava un volto molto simile a quello del muratore, ma anche a quello di Basile.
Questa era, secondo gli investigatori, la carta di identità che ha fornito al latitante per i movimenti all'estero e in Italia: se e quando è stato fermato per controlli, il ricercato ha potuto mostrare così un documento con i dati del muratore. ma una foto che poteva benissimo essere la sua. Con la cattura del latitante, il muratore non aveva più ragione di fornirgli "copertura documentale", ed ha richiesto una nuova carta di identità, la terza, dopo aver denunciato lo smarrimento della seconda (quella truccata per Basile), che era stata rilasciata dopo il falso smarrimento della prima, quella del 2011.
Appurato tutto ciò, gli investigatori hanno anche messo le mani su lettere scritte dal carcere anni fa dal latitante al muratore, ma anche su "altre missive e documenti che provano legami criminali tra lo stesso muratore, suo fratello (noto pregiudicato ostunese) ed importanti personaggi di spicco della criminalità organizzata mesagnese". La polizia non esclude l'individuazione a breve di altri soggetti che hanno fornito appoggi al latitante, e assieme al Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Interpol - Unità Nazionale Europol - Sirene - 1° Sezione Catturandi, sta svolgendo accertamenti all'estero per ricostruire le attività del ricercato negli ultimi tre anni.