Indagini della Squadra Mobile di Brindisi e del Commissariato di P.S. di Mesagne.
E' stato emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti della persona sopravvissuta all'incendio appiccato la scorsa notte a una villetta situata sulla vecchia via per Francavilla, in contrada "La Tagliata", nelle campagne di Mesagne. Un 25enne di Gioia Tauro (Calabria) è accusato di incendio doloso aggravato e di morte conseguente da altro delitto. Nell'esplosione scaturita dal rogo ha perso la vita un altro calabrese che si trovava insieme al fermato.
Le ragioni che hanno spinto i due a cospargere la casa di liquido infiammabile, per poi darle fuoco, sono al vaglio dei poliziotti della Squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne, supportati dai colleghi della Squadra mobile di Gioia Tauro. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal pm del tribunale di Brindisi, , dopo un pomeriggio di serrate indagini.
I due lavoravano per una ditta con sede legale in Calabria. Erano a Mesagne per effettuare dei lavori. Alla fine dello scorso anno avevano preso in affitto la villetta in questione, di proprietà di un mesagnese.
Nella notte fra il 23 e il 24 giugno, gli operai hanno recuperato alcune suppellettili di loro proprietà, per poi cospargere l'intera abitazione di liquido infiammabile. L'ambiente saturo di vapori infiammabili si è trasformato in una bomba. L'onda d'urto provocata dalla deflagrazione non ha lasciato scampo a uno dei due. Il suo cadavere è stato trovato nella vasca da bagno, dove con ogni probabilità aveva cercato riparo dalle fiamme.
Il suo complice, invece, leggermente ferito, è riuscito a mettersi in salvo all'esterno dell'edificio chiedendo subito l'intervento dei soccorritori. Sul posto si è recata una squadra di vigili del fuoco partita dal comando provinciale di Brindisi. Poi sono intervenuti anche i poliziotti del locale commissariato e i carabinieri della stazione di Mesagne. Un contenitore con liquido infiammabile è stato sequestrato.
Una volta sottoposto alle cure del caso, il 25enne è stato ascoltato a lungo dagli investigatori. Le sue dichiarazioni sono ritenute "omissive e discordanti". Per questo il giovane è stato condotto presso la casa circondariale di Brindisi in via Appia. Sono i n corso attivissime indagini finalizzate a chiarire le motivazioni per le quali i due soggetti avrebbero deciso di appiccare l'incendio e far luce sulle reali motivazioni per cui i due si trovavano a Mesagne. Perché anche a tal proposito, il 25enne avrebbe rilasciato "dichiarazioni mendaci".