Operazione della Squadra Mobile e del Commissariato di Mesagne.
Finisce in trappola la "banda della Giulietta": quattro arresti sono stati eseguiti dal personale della Squadra Mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne, dopo una notte movimentata che si è conclusa con la cattura del gruppo nei pressi del luogo dove celavano la refurtiva. Naturalmente alla base del risultato ottenuto dalla polizia ci sono specifiche indagini condotte sul fenomeno delle "spaccate" in territorio brindisino, e non a caso gli arresti sono avvenuti dopo un colpo portato a segno contro un locale di Mesagne, il Bar Chantal, la notte scorsa.
Gli arrestati sono due mesagnesi di 26 e 22 anni e due tuturanesi di 38 e 29 anni.
Il gruppo si era spostato a bordo di due Alfa Romeo, delle quali una era una Giulietta rossa già nella lista degli investigatori. Le due vetture erano state rubate una il 21 maggio a Trepuzzi, l'altra il 25 maggio a Lecce. Come già detto, l'ultima impresa della banda è cominciata e si è consumata la notte scorsa a partire dalla 3,30 circa quando le due Alfa si sono fermare nei pressi del Bar Chantal. Gli occupanti erano tutti a volto coperto (con passamontagna) per non farsi identificare dalle telecamere.
I ladri si sono messi rapidamente all'opera. Hanno divelto la serranda a protezione dell'ingresso del bar, e sono penetrati all'interno impadronendosi di quattro slot-machine e del cambia-soldi automatico. Caricato tutto a bordo delle veloci auto, si sono allontanati a tutto gas dal luogo. Ma la volante del commissariato in servizio nell'abitato ha segnalato subito il furto alle altre pattuglie impegnate nel servizio di intercettazione della banda. Non restava che attendere i ladri al varco, visto che gli investigatori avevano già tracciato la mappa dei possibili rifugi e nascondigli per la refurtiva. Ogni pattuglia ha raggiunto un possibile luogo di arrivo della banda.
Il posto giusto era un casolare nelle campagne tra Mesagne e Tuturano, raggiungibile solo attraverso uno stretto sentiero sterrato. Alle 5 circa, le due Alfa Romeo dei ladri imboccavano la stradina, pensando di aver seminato la polizia con una serie di giri nella zona. Quando i ladri, ovviamente ignari della trappola , sono scesi dalle vetture, calzavano ancora i passamontagna. I poliziotti li hanno bloccati in pochi secondi. Le slot-machine non erano più a bordo delle due Alfa Romeo, ma i ladri avevano addosso 5mila euro appena sportati dalle macchinette e in auto gli arnesi da scasso: piedi di porco, tenaglie da lavoro e tronchesi, guanti e trapani a batteria.
I quattro arrestati a quel punto non potevano fare a meno di ammettere di essere stati gli autori del furto al Bar Chantal, e fornivano ai poliziotti della Mobile e del commissariato di Mesagne indicazioni utili al ritrovamento delle slot machine, che erano state scaricate in campagna non lontano dal casolare.