Controlli della Divisione Anticrimine della Questura di Brindisi.
Nell'ambito dell'attività istituzionale della Polizia di Stato volta a contrastare i profitti di illecito accumulo patrimoniale realizzati da personaggi gravitanti nella malavita brindisina, stamane, gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura hanno proceduto alla confisca di beni, per un valore superiore a 700 mila euro, nei confronti del pluripregiudicato, elemento di spicco della criminalità locale, già sorvegliato speciale della P.S.
Il provvedimento è stato emesso dall'Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Brindisi, che ha pienamente validato le risultanze dell'attività investigativa della Polizia, che avevano già condotto la Presidenza del Tribunale al sequestro preventivo di un appartamento e garage siti in Brindisi, in via Verrazzano n.7; quote societarie relative alle attività commerciali in via Sant'Angelo al civico 115 e Bar Pasticceria e Laboratorio denominato "COCO'S Café Pasticceria"; la gestione dell'attività commerciale, data in gestione, di via Materdomini angolo via dell'Idroscalo n.46/48, prima denominato "Gran Caffè" ed attualmente "CIAIA Café", beni ritenuti tutti riconducibili alla suddetta persona.
Le indagini hanno dimostrato un' evidente sproporzione tra i redditi dichiarati rispetto alle attività economiche svolte dallo stesso e dai suoi prossimi congiunti.
In particolare, si è evidenziato come quanto dichiarato dal pregiudicato in argomento non fosse addirittura sufficiente a soddisfare le primarie esigenze di vita.
Gli accertamenti "de quo", hanno inoltre attestato come la capacità patrimoniale che ha consentito alla famiglia dell'interessato di sostenere acquisti onerosi sia riconducibile alle molteplici attività illecite che hanno caratterizzato l'excursus criminale dello stesso.
Infatti, quest'ultimo, nell'ottobre 2008, veniva tratto in arresto per associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine ed estorsioni e per il reato di riciclaggio di autovetture rubate.
Nel 2009, il Tribunale di Brindisi, annotate le numerose condanne inflitte allo stesso per reati commessi in materia di contrabbando di T.L.E., favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, porto illegale di arma da fuoco ed in considerazione della acclarata frequentazione di personaggi gravati da pregiudizi penali, gli comminava la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni quattro.
Ancora, nel 2010, veniva colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere perché individuato responsabile di associazione a delinquere finalizzata al reato di truffa in danno delle assicurazioni.
Il provvedimento di confisca è stato emesso anche nei confronti della moglie e dei suoceri e nei confronti di altra persona collegata al predetto da vincoli di parentela.
La circostanza che il Tribunale abbia proceduto alla confisca dei beni in sequestro, testimonia la qualità del lavoro investigativo svolto dal personale della Divisione Anticrimine della Questura, impegnato in una costante azione di monitoraggio dei patrimoni illeciti nella disponibilità delle organizzazioni criminali, consapevole che tra le strategie di contrasto al fenomeno malavitoso il sequestro e la confisca ne rappresentano gli strumenti di maggiore efficacia.