Dcisivo il racconto della vittima
L'identikit fornito da una delle vittime si è rivelato fondamentale per individuare i brindisini che lo scorso 11 giugno perpetrarono una cruenta rapina ai danni della gioielleria "Spedicato Gioielli" di Galatina (Lecce), durante la quale legarono con delle fascette una dipendente e un paio di clienti.
Sono stati arrestati stamani dai poliziotti della squadra mobile di Brindisi al comando del vicequestore Alberto Somma, tre brindisini di 21, 19 e 31 anni, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Lecce, Carlo Cassella, su richiesta del pm Capoccia.
Due sono stati prelevati stamani (3 novembre) dalle rispettive abitazioni mentre il terzo è stato raggiunto dal provvedimento in carcere, dove si trova detenuto per altri fatti: una tentata rapina in una tabaccheria di Bologna e furto aggravato in concorso. I tre agirono con la complicità di un quarto individuo, di cui tuttora non si conosce l'identità.
La mattinata dell'undici giugno, i banditi entrarono nell'attività commerciale, situata in via Alessandro Manzoni, fingendosi clienti. Un paio di loro chiesero alla commessa di poter vedere dei gioielli. Nel frattempo, entrarono anche gli altri due malfattori, uno dei quali armato di pistola. Sotto la minaccia dell'arma, servendosi di fascette auto-stringenti, i rapinatori immobilizzarono la dipendente e due clienti. Dopo essersi impossessati del bottino (materiale prezioso e banconote per una valore di circa 360mila euro) i quattro si diedero alla fuga a bordo di una Toyota Aygo di colore rosso.
I poliziotti del locale commissariato, supportati dai colleghi della squadra mobile di Lecce, imboccarono subito la pista brindisina. Le forze dell'ordine non potevano contare sull'ausilio delle riprese video, ma grazie alle descrizioni fornite dalla vittima, gli agenti della sezione antirapina della Mobile di Brindisi strinsero il cerchio investigativo intorno a un gruppo di persone già note per fatti analoghi. Nel corso di una serie di perquisizioni, venne recuperata una piccola parte del bottino. E nel giro di appena 10 giorni dalla rapina, i poliziotti riuscirono a identificare i responsabili.
Il 28 giugno scorso il 31enne, assieme ad un complice pure brindisino, fece irruzione nella gioielleria "Soggia" di viale Vespucci a Rimini a volto scoperto e senza guanti. I due immobilizzarono la commerciante, la costrinsero ad aprire la cassaforte e poi si impossessarono di gioielli per un valore complessivo di 200mila euro. Dall'attività tecnica successiva emerse un frammento di impronta che ricondusse all'arrestato.
La squadra mobile della città romagnola, assieme a quella di Brindisi, sulla base di intercettazioni telefoniche monitorò tutte le mosse del predetto sino all'ultima rapina in Emilia del 22 agosto ai danni della tabaccheria di via Albini a Bologna, dove due individui armati di pistola e incappucciati si impossessarono di sigarette e denaro per un valore complessivo di 800 euro.
Riuscirono a fuggire senza essere presi ma si rifugiarono in un appartamento posto nelle vicinanze della tabaccheria dove dopo poche ore si presentarono i poliziotti. All'interno c'era una banda di almeno quattro persone.
Il 21enne invece ha una esperienza in gioiellerie e rapine di poco inferiore. Fu arrestato appena 18enne con altri due ragazzi di Brindisi il 24 novembre 2011 dal personale del commissariato di Ostuni mentre era a bordo di una Fiat 500 tra via Vittorio Continelli e via Pepe, dove si trovano due siti sensibili, l'agenzia del Banco di Napoli, la gioielleria "Pignatelli" e la Banca di credito cooperativo. Uno dei tre aveva una rivoltella a salve.
C'è almeno una gioielleria, recentemente, anche nel curriculum del terzo arrestato che la mattina del 22 luglio scorso finì in manette per aver tentato di rapinare la gioielleria "De Filippis" di via Brindisi, nel centro di Squinzano (Lecce), assieme ad altri due complici. Il fatto si verificò al momento dell'apertura del negozio. I due erano entrati fingendosi clienti, ma il gioielliere riuscì a bloccarli nel negozio attivando contestualmente l'allarme. All'esterno i rapinatori trovarono i carabinieri ad attenderli.