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Ladre seduttrici adescavano anziani nella villa comunale di Ostuni.

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Denunciata 46enne rumena.

Gli anziani settantenni e ottantenni che frequentavano la villa comunale di Ostuni da un giorno all'altro si sono ritrovati accanto, sulle panchine dove trascorrevano noiose ore di chiacchiere tra pensionati, seducenti signore con l'accento dell'Europa dell'Est e scollature traditrici. Ma avevano le mani lunghe, queste donne: agili e spregiudicate nell'infilarsi nelle patte dei calzoni degli attempati cittadini ostunesi, ma anche nello svuotare i loro portafogli.

Ha scoperto tutto la polizia, individuando e denunciando - per il momento - quella che tra le adescatrici era la più in vista, ma anche recuperando parte del "prezzo del peccato" pagato involontariamente dalle anziane vittime, e ancora con un bel po' di testimoni da ascoltare, pensionati turlupinati da individuare, e responsabili di questa attività tra il rosa e il noir da identificare e perseguire. Ci sono volute alcune settimane di indagini ma il risultato più importante è stato raggiunto: stroncare la spirale degli adescamenti e dei furti.

Il sistema, documentato dalla polizia, messo in atto dalla 46enne rumena C.A.R. era ben collaudato, forse già sperimentato in altre città italiana da cui la donna era passata finendo a Ostuni, e conducendo una vita ai margini, anch'ella vittima a sua volta della criminalità che gestisce la prostituzione alimentata da donne che arrivano dall'Europa Orientale. Certamente anche le altre ragazze della squadra che stava mettendo a rischio coronarie e autostima dei pensionati che frequentano la villa comunale di Ostuni hanno la stessa origine.

Anzi, non è escluso che proprio qualcuno tra i pensionati possa aver avuto, alla fine, anche il ruolo di spalla per far cascare in trappola qualche coetaneo. Intanto il personale impegnato nelle indagini, dopo aver messo con le spalle al muro C.A.R. si è fatto anche indicare qual era il recapito finale degli oggetti preziosi sottratti con destrezza agli anziani: un "compro oro" di Fasano, dove sono stati recuperate non poche collanine, medagliette e crocifissi. La donna, poi, ha consegnato ai poliziotti mille euro, che una volta dimoravano nei portafogli dei pensionati che avevano ceduto alle profferte sessuali.

Le "operatrici" di questo team del sesso individuavano un anziano solo, poi una delle rumene compariva accanto a questi sulla panchina, sfoderando ogni arte lasciva del repertorio, dal "vedo e non vedo", ad esposizioni più esplicite del decolleté, fino a proposte di fuoco che portavano la pressione arteriosa delle vittime alle soglie di allarme. Poi l'approccio si concludeva spesso nei bagni pubblici della villa comunale di Ostuni, dove i muri arrossivano come mai era accaduto, oppure - nel caso studiato e monitorato di C.A.R. - nello spoglio appartamentino dell'adescatrice.

Soldi e collanine cambiavano proprietario nel corso di abbracci focosi, con l'anziano ancora vestito seduto su un letto o costretto con le spalle sulle piastrelle del bagno pubblico, e la donna seminuda: a quel punto la vittima era talmente stordita da non accorgersi delle dita altrui che frugavano anche nelle sue tasche, nel portafoglio, o manovravano abilmente i gancetti delle collanine.


29/09/2014

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