Nell’ambito della serie di incontri, iniziati due mesi fa, tesi a delineare la figura e l’importanza di una misura come l’Ammonimento, la Questura di Brescia, anche sabato 21 maggio, ha esposto ai giornalisti un caso storico che sollecitasse l’attenzione del lettore e la volontà di molte donne, restie ad contattare la Polizia, a venire nei nostri uffici per chiedere aiuto. Questa iniziativa è volta ad esortare a ricorrere all’ Ammonimento, alternativo alla denuncia/querela, perché consente, in caso di recidiva del soggetto, di ricorrere all’arresto obbligatorio in flagranza
Lo stalker, il maltrattante, il violento, non è sempre uno straniero, un soggetto appartenente a fasce deboli, un alcolizzato, ma, molto spesso, è un soggetto facoltoso, un soggetto ricco, una persona stimata, ed è proprio questo che espone molte donne ad una difficoltà maggiore.
In questa storia, di vita quotidiana, la donna si è avvicinata agli Uffici della Questura per chiedere aiuto.
Lo stalker è un imprenditore 40enne dell’hinterland bresciano, dentro casa, però marito padrone che per 10 anni ha inflitto alla moglie violenze verbali, fisiche e psicofisiche
La denuncia, come più volte detto, spaventa. Il partner va tutelato, ed è per questo che l’ammonimento diviene uno step importante. In questo caso infatti la donna ha richiesto e ottenuto l’ammonimento, ma i maltrattamenti subiti nel tempo erano troppi e troppo dolorosi per tacere tutto. Con l’ausilio degli operatori impegnati nel campo, la donna si è convinta a seguire un percorso psicologico che l’ha portata, poi, a convincersi a denunciare i maltrattamenti subiti.
Quello che si richiede alla Polizia di stato ed, in generale a tutti coloro che intervengono in quest’ambito, è di evitare la cosiddetta Vittimizzazione Secondaria, ovvero impedire che la vittima di violenze, di stalking, in sede di racconto e di confessione soffra ancora troppo nel rivivere quanto subito. Non deve essere mai denigrata, né tenuta in poca considerazione e va assistita e compresa fin dall’inizio. Oggi, si richiede a tutte le forze di Polizia una cultura della donna e la capacità di divenire l’interlocutore principale delle vittime di violenze.
