Questura di Brescia

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OPERAZIONE “CAVALLO DI RITORNO”

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PERSONALE DELLA SQUADRA MOBILE PROCEDE AL FERMO DI UN CITTADINO MOLDAVO, RESPONSABILE DI ALMENO 15 FURTI DI TARGHE CON SUCCESSIVA ATTIVITA’ ESTORSIVA

Nelle ultime due settimane pervenivano alla Squadra Mobile della Questura di Brescia denunce (si contano ad oggi quindici episodi ma si ritiene siano molti di più) da parte di cittadini, per la maggior parte stranieri comunitari regolarmente residenti, relative a furti delle targhe dei loro veicoli (vetture immatricolate all'estero) consumati nottetempo. Particolarmente colpite le zone di Via Veneto, Via Corsica e quartiere Fiumicello.

Dato comune ai reati, il rinvenimento di un biglietto manoscritto, lasciato sul parabrezza della vettura, recante il medesimo numero di telefono cellulare (risultato attivato di recente ed intestato a soggetto asiatico estraneo alle investigazioni). Composto il numero, rispondeva un uomo dell'Est Europa, il quale richiedeva la somma di 300 euro (per scendere poi nel corso delle trattative fino a 100 euro) per la restituzione delle targhe. Alcune delle parti offese cedevano alle richieste dell'estorsore, in considerazione della difficoltà e dei costi per richiedere nel paese di origine una nuova immatricolazione.

Tale tipo di reato estorsivo noto in particolare in Campania con il soprannome di "cavallo di ritorno" si sostanzia nella sottrazione del bene al solo scopo di trarne un profitto ingiusto con relativa restituzione del bene sottratto.

Onde evitare di mostrarsi alle vittime o di cadere, nel corso dell'incontro, nelle braccia delle forze dell'ordine, il soggetto (T.R. Moldavo di 35 anni) aveva escogitato un sistema per il pagamento e la successiva restituzione delle targhe:

- Richiedeva alla vittima di versare una somma di danaro a mezzo agenzie di money transfert, indicando il nominativo di un proprio complice in Moldavia - successivamente quest'ultimo rigirava parte della somma ad un terzo complice dell'estorsore, in Italia;

- Ottenuta conferma della transazione veniva indicato alla vittima un luogo ove le targhe erano state nascoste, in modo da poterle recuperare.

A seguito delle prime denunce, in considerazione della gravità della serialità dei reati, la procura della Repubblica di Brescia (coordinava le investigazioni il PM dr. Leonardo LESTI) disponeva intercettazioni telefoniche e telematiche con procedura di urgenza.

L'attività di captazione consentiva di riscontrare con quanta spregiudicatezza agiva l'estorsore moldavo (T.R. 35 anni clandestino in Italia) :

- Dinnanzi ad alcune vittime che, ribellandosi di fronte al ricatto, affermavano che si sarebbero recate immediatamente dalle forze dell'ordine a denunciare il fatto, questi rispondeva "E poi Carabinieri e Polizia cosa fanno? Niente!" concludendo con "Ed io adesso butto le tue targhe nel fiume" aggiungendo ai messaggi faccette ridenti di scherno (c.d. emoticons)

- Una vittima ucraina, chiedeva uno sconto all'estorsore che pretendeva 300 euro, evidenziando che nel proprio paese di origine il rifacimento delle targhe gli sarebbe costato 20 euro. T.R., ironicamente, invitava l'interlocutore ad avviarsi in auto, avvisandolo che, con le targhe di cartone apposte in sostituzione di quelle rubate, sarebbe stato fermato 100 volte dalle forze dell'ordine prima di giungere a destinazione.

- T.R. minacciava le vittime di gravi ripercussioni affinché non avvisassero la Polizia, affermando di avere "molti amici" pronti a vendicarlo nel caso fosse stato arrestato.

- Alcune delle vittime, comunicando con T.R., richiedevano la restituzione delle targhe promettendo di effettuare in seguito il versamento di danaro richiesto. T.R. in una occasione accettava, sottolineando alla vittima di turno, forte del proprio anonimato, che se questi non manteneva la promessa egli, in ogni caso, poteva reiterare il furto delle targhe, conoscendo autovettura e luogo di abituale parcheggio. La minaccia otteneva l'effetto voluto in quanto veniva registrato il pagamento.

Nella serata del 23 giugno scorso le tracce elettroniche e telematiche dell'estorsore T.R., in quella data non ancora compiutamente identificato, si spostavano a Marina di Massa. Gli investigatori ritenevano si fosse concesso una giornata di riposo in riviera, presunzione smentita da cinque denunce di furto targhe (veicoli immatricolati in Romania, Germania e Paesi Bassi) pervenute alla Stazione Carabinieri della località toscana nella mattinata del giorno seguente. Sul parabrezza, lo stesso numero di cellulare da contattare.

In data di ieri 25 giugno, personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile localizzava T.R., in movimento, in Via Tirandi di Brescia. Alla richiesta di documenti formulata dagli agenti lo straniero, già espulso in passato dal T.N., si dava a precipitosa fuga, ma veniva presto raggiunto ed arrestato.

Nel borsello del clandestino le prove della sua responsabilità: il telefono utilizzato per le richieste estorsive; biglietti manoscritti precompilati recanti il numero di telefono pronti da apporre sui tergi cristalli delle vetture delle prossime vittime; cacciaviti e chiavi inglesi per lo smontaggio delle targhe; ricevute di rimesse money transfert e una dettagliata agendina dove risultavano annotati modello, targa e luogo di nascondiglio delle rispettive targhe asportate dalle autovetture prese di mira in passato dallo stesso. Nel borsello di T.R. anche il biglietto della "freccia della Versiglia" in ricordo della vacanza del 23 e 24 giugno 2015.

Il 35enne moldavo veniva associato alla Casa Circondariale di Brescia a disposizione dell'A.G.


26/06/2015

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