Seminario sui valori dello Sport attraverso la storia di Marcell Jacobs Lamont e Silvia Cucchi Atleti della Polizia di Stato. UNIVERSITA’ degli STUDI di BRESCIA DIPARTIMENTO di SCIENZE CLINICHE e SPERIMENTALI - Lezione Sociologia dello Sport -
Ciò che lega questo evento al personaggio sportivo Marcell Jacobs Lamont, giovane atleta Italo-Americano, capace di saltare mt 8.03, è il valore educativo dello sport attraverso la passione e il rispetto della persona umana.
In questo intervento, denominato "Un Salto in Cattedra", vogliamo far comprendere il significato del percorso educativo-formativo che un atleta percorre durante la sua crescita:
Marcell e Silvia, sollecitati dal regista del Seminario il Collaboratore Tecnico Capo Domenico Geracitano e dal docente Maurizio Marinelli, si sono confrontati con gli studenti. Geracitano, autore del progetto "Diario per una vita migliore" ed ex mezzofondista, ha sottolineato l'importanza del percorso educativo-formativo di un atleta: «Solo uno sport che educhi realmente ai fondamenti etici della vita, come la responsabilità, la relazione con gli altri e la solidarietà potrà indicare ai giovani la via dei valori».
Così la mattinata sportiva si è unita idealmente alla costante attività della Polizia,
impegnata nelle scuole per la costruzione di una cultura della legalità e della responsabilità.
In seguito ad un infortunio, Marcell ha inserito nella sua preparazione una nuova metodologia di allenamento basata sull'uso sempre più frequente dei bastoncini del "nordic walking", cominciando dal terreno sconnesso e altamente propriocettivo di un vigneto vicino casa (vive a Desenzano dove si allena per le Fiamme Oro).
Gianni Lombardi: "Abbiamo notato che la novità garantiva progressi enormi nella stabilità, nella coordinazione e anche una maggiore spinta, quindi più forza complessiva". Sua madre Viviana è stata la pedana emotiva per decollare nell'atletica, è lei a spingere Marcell. Negli anni novanta Viviana conobbe un marine, Marcell Lamont Jacobs (nome identico). Quando l'uomo venne congedato i due si trasferirono a El Paso dove il 26 settembre del '94 nacque Marcell Lamont Jacobs jr. Dopo due anni la storia si complicò, il cielo si riempì di nuvole, il padre andò in guerra nei Balcani e non volle più saperne di madre e figlio. Col cuore in gola i due rifiutati tornarono in Italia: "Non ho mai avuto un padre, questa è la verità", afferma l'atleta. La tristezza si scioglie nell'adolescenza, prima giocando a pallone, poi in pista. "Fino a 14 anni ho fatto di tutto: l'atletica era un gioco, andavo dalle campestri ai 300 hs, fino al vortex (una specie di siluro a forma di bombetta che lanciano i ragazzini, il giavellotto dei piccoli). Entro la fine dell'anno sono quasi sicuro, al netto degli infortuni, di poter arrivare a otto metri. L'atletica è unica, non c'è spazio per il caso, una volta che inizi è difficile smettere, per questo sono felice di essere un lunghista".
Long may you jump.
Insieme a Marcell, ascolteremo Silvia Cucchi, triplista anch'essa del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato "Fiamme Oro". "L'atleta oltre all'obiettivo sportivo deve raggiungere nella sua giornata altri traguardi", infatti la Poliziotta di Reggio Emilia oltre ad essere una bravissima triplista ha ben tre Lauree.
Con questo evento vorremmo far capire quanto l'aspetto pedagogico dell'attività sportiva e la sua ricchezza di valori non debbano andare smarriti con l'emergere dell'esigenza di spettacolarità, l'accendersi del confronto agonistico e il premere dell'interesse economico: anche le attività sportive altamente competitive possono e devono mandare un chiaro riferimento alla crescita della persona. Sono tante le figure professionali nel mondo dello sport, quella dell' "educatore sportivo" è una figura sintesi, quasi una figura altra: il suo lavoro è "altro" perché guarda essenzialmente alla persona e la mette al centro delle sue attenzioni e prima di farne un campione, vuole farne appunto un uomo…con lo sport!
