Attivate le ricerche è stato ritrovato a Verona
In fuga da casa a soli sette anni perché temeva di essere picchiato, come un mese fa, dal coinquilino con il quale, insieme alla mamma e ad un´amica, tutti nigeriani, divideva un appartamento in viale Piave.
Nel pomeriggio di lunedì il bambino è riuscito ad eludere la
sorveglianza della mamma e si è diretto correndo al parco Ducos. Lo ha fatto quando ha capito che doveva tornare nell´appartamento
dove lui e la mamma (che nel frattempo ha cambiato abitazione) erano stati presi a sberle durante un litigio scoppiato tra lei e il coinquilino per
questioni legate alle spese da suddividere.
Da
solo, con sulle spalle lo zainetto di scuola, il bimbo ha deciso di recarsi a Verona dove il papà gestisce un negozio in zona Porta Vescovo.
Il padre risulta residente a Rovigo, città dove il bambino è nato e ha vissuto sino a un paio di anni fa.
A
piedi ha raggiunto la stazione e alle 17 ha chiesto a un passante i soldi per il biglietto. «Voglio andare dal mio papà che lavora a
Verona» ha detto. Questa è la sua verità. Sta di fatto che a Verona è riuscito ad arrivare senza che nessuno si
occupasse di lui che viaggiava da solo in treno. E´ salito su un bus diretto in via XX Settembre dove ha trovato il negozio chiuso. La mamma,
alle 17.20, dopo aver cercato per più di un´ora il figlio ha chiamato il «113» e ha avvisato il marito che si è
precipitato a Brescia dove polizia, carabinieri e vigili avevano attivato le ricerche. La foto del bambino scomparso era stata diffusa a tutte le
pattuglie.
La
fuga si è conclusa alle 19.20 quando agenti della Volante di Verona hanno notato il bambino in stazione che era in attesa del treno per far
rientro a Brescia. Il papà non lo aveva trovato. «Mi chiamo N... Sono di Brescia», ha detto a un poliziotto. La sua foto
è stata spedita a Brescia e mostrata ai genitori. «E´ lui», è stata la risposta. Fine di un incubo e conclusione
delle ricerche. .