Operazione Tredici
Tredicimila euro è l'importo della rapina avvenuta lo scorso 6 giugno presso la sala bingo di via Tagliaferri di Brescia. Il numero, comunemente ritenuto fortunato, non lo è stato certamente per gli autori del reato che in questo caso non si può dire "abbiano fatto tredici", considerato che sono stati tutti identificati e assicurati alla giustizia.
La vittima è una dipendente della ditta Cirsagest S.p.A di Lonato che effettua manutenzione alle slot machine ma provvede anche al ritiro e consegna degli incassi, utilizzando per il proprio lavoro un furgone con una cassaforte nel vano di carico.
Il giorno dell'aggressione la donna giungeva alle ore 09.06 presso la sede del bingo di via Tagliaferri, accedendo al cortile interno attraverso un passo carraio con cancello elettrico posto sul lato opposto dell'isolato, in via Somalia. Parcheggiato il mezzo, entrava nella sala bingo dalla porta sul retro, accolta dall'addetto alla sicurezza.
Dopo avere espletato la manutenzione di alcune slot machine e prelevato una somma in moneta, la parte offesa si congedava dall'addetto alla sicurezza, che le aveva poco prima offerto un caffè, e raggiungeva il proprio furgone nel parcheggio interno.
A quel punto, due giovani sbucati da un angolo del cortile, parzialmente travisati ed armati con un punteruolo, aggredivano la donna immobilizzandola con nastro adesivo. La caricavano poi sul retro del furgone ove, con estrema violenza, la colpivano con due pugni al volto, cagionandole una frattura composta delle ossa nasali, con prognosi di giorni 30. Infine la costringevano ad aprire la cassaforte, tenendola sequestrata per oltre 20 minuti.
Ottenuto l'accesso al denaro, 13.000 euro in contanti, uno dei due malviventi, i quali si esprimevano in Italiano con pronuncia sudamericana, si poneva alla guida del furgone mentre l'altro controllava sul retro la vittima, sempre legata ed imbavagliata. I malfattori uscivano dal parcheggio della sala bingo dalla porta di via Somalia ed abbandonavano il veicolo, con a bordo la persona offesa, in via dei Mille di Brescia, facendo perdere le proprie tracce.
La vittima della rapina, sanguinante e dolorante, riusciva a liberarsi parzialmente dalla legatura e a richiedere aiuto a un passante che allertava immediatamente la Polizia.
L'analisi minuziosa delle risultanze investigative consentiva alla Squadra Mobile di ricostruire compiutamente la vicenda e identificare i colpevoli, rilevandone per ciascuno i rispettivi contributi.
Sono due individui di origine dominicana, residenti a Milano, gli autori materiali del reato, tratti in arresto nel capoluogo lombardo lo scorso 9 luglio in via Carlo Maratta n. 3.
Tra i concorrenti nella rapina anche l'addetto alla vigilanza della sala bingo, un senegalese residente a Brescia in via Milano, che in contatto telefonico con gli esecutori materiali ne favoriva l'ingresso e l'uscita dal cortile interno della struttura e segnalava loro il momento in cui aggredire la parte offesa. L'uomo era presso il Tribunale di Brescia per una vertenza sindacale quando veniva arrestato dagli operatori della Squadra Mobile.
In tutto sono quattro le misure cautelari emesse nei giorni scorsi dal Gip del Tribunale di Brescia. In carcere, infatti, è finita anche una quarta persona, pure di origine senegalese, residente a Como, il quale avrebbe reclutato i due esecutori materiali sudamericani presentandoli al basista. Quest'ultimo veniva rintracciato e arrestato nella prima mattinata del 17 luglio mentre si trovava in un appartamento di Brescia in via Zendrini, ospite di alcuni connazionali.
Gli indagati dovranno rispondere dei reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.