Operazione Hazard
Si è trattato di una vera e propria esecuzione "di stampo mafioso", messa in atto nelle prime ore del pomeriggio del 6.11.2013 nella centralissima via Moretto di Brescia, consistita in un sequestro di persona in prossimità dell'ingresso di un istituto di credito ad opera di un commando di sei persone.
Per costringerla a permanere nel ruolo di rappresentante legale quale mero prestanome di una società riconducibile a due degli indagati, la vittima, un calabrese che vive a Roncadelle, poco prima di accedere alla banca veniva caricata su un furgone e trasportata in una zona isolata.
L'indagine della Squadra Mobile, denominata Hazard, veniva avviata a seguito della segnalazione di un passante che, trovandosi casualmente a transitare in via Orzinuovi di Brescia presso la pista ciclabile che costeggia il fiume Mella, notava un soggetto che presentava ferite alla testa e al volto con fuoriuscita di sostanza ematica.
Privato della libertà di movimento, l'uomo era stato colpito con una mazza da baseball, pugni e calci, infine minacciato con una pistola puntata alla testa.
La spedizione punitiva si concludeva con una prognosi di quindici giorni per le gravi lesioni riportate dalla persona offesa che comunque non assecondava il proposito degli aggressori.
Dalla ordinata ricostruzione dei gravi fatti e brutali modalità dell'azione emergeva il protagonismo di alcuni soggetti, gravati da precedenti penali e ritenuti contigui rispetto alla criminalità di matrice "ndranghetista", capaci di organizzare delitti e atti intimidatori per affermare la propria posizione di supremazia anche nell'ambito del territorio bresciano
Sono sei le persone colpite da misura cautelare in carcere. Gli indagati, tutti di origine calabrese residenti in questa provincia, dovranno rispondere dei reati di lesioni personali, rapina, estorsione e sequestro di persona, con l'aggravante dell'uso delle armi, nonché del metodo mafioso ex art. 7 l. 203/1991.
Tre di loro sono indagati anche per tentato incendio di un capannone sito a Mairano.