Telefonate al 113 evitano una presunta aggressione per vendetta
Domenica ore 12.45. Calore alle stelle. Strade vuote al quartiere Primo Maggio. Un uomo a torso nudo con tre coltelli fra le mani si aggira
nelle vicinanze di un bar, chiuso per turno e non può passare inosservato a chi è sul balcone, seppur con la tenda abbassata, alla
ricerca di un refolo di vento.
Ripetute le telefonate arrivano al «113». Un paio di persone indicano all´operatore della sala radio della questura chi è
l´uomo armato, dato che lavora in un esercizio pubblico della zona. E un residente del quartiere popolare a ridosso della ferrovia è
ancora più chiaro: «Correte, è armato e sta cercando il barista perché hanno litigato».
Gli agenti della Volante del Commissariato Carmine intervengono in pochi minuti al quartiere Primo Maggio, rintracciando l´uomo sospetto,
identificato per un bresciano classe 1975.
Alla vista della prima pattuglia l´uomo a torso nudo cerca di allontanarsi, ma viene facilmente rintracciato, disarmato e bloccato. In suo
possesso anche un grosso coltello da cucina. Non bastasse, inveisce contro gli agenti, appesantendo una situazione già complessa.
Finisce nei guai per resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti a offendere