Marchi veri ma profumi falsi, denunciati due truffatori
Si sono spacciati per rappresentanti di profumi, al servizio di aziende che producono e di rivenditori di alto livello.
Una volta entrati nel negozio «Ma Maison» di via Lombroso hanno mostrato il campionario: una quindicina di flaconi che riportavano le
griffes di importanti marche nazionali e internazionali. Per essere più convincente, uno dei due rappresentanti ha appoggiato sul banco un
tesserino con la scritta «Coin Group» con tanto di foto di riconoscimento.
Ma qualcosa nell´atteggiamento deve aver insospettito la
negoziante, che ha respinto l´offerta dicendo che il prodotto non le interessava.
I due «rappresentanti» hanno così abbandonato la
profumeria e sono saliti in auto, probabilmente alla ricerca di nuovi clienti. La negoziante, dimostrando altissimo senso civico, ha segnalato alla
Questura la strana visita e ha fornito il numero di targa della vettura dei due falsi rappresentanti, che è stata rintracciata da una
«Volante» del Commissariato Carmine in corso Garibaldi, grazie anche all´ausilio delle telecamere di sicurezza. Gli agenti hanno
deciso di controllare i due occupanti. identificati per un 33enne e un 25enne, entrambi di Napoli, in trasferta al nord «per motivi di
lavoro», come hanno detto.
In auto avevano in totale una sessantina di flaconi di profumo, tutti
confezionati, ma tarocchi. Si trattava di falsi, probabilmente prodotti in laboratori del Napoletano che i due campani stavano cercando di piazzare
nelle profumerie di Brescia confidando su quel tesserino Coin risultato a sua volta contraffatto. Rinvenuto anche un coltello a serramanico di
genere proibito. Specialisti in «pacchi», N.C., e A.C., che è il più giovane sono stati denunciati dalla polizia per
truffa in concorso, utilizzo di marchi falsi e ricettazione. Il loro campionario è stato posto sotto sequestro e verrà sottoposto ad
accertamenti di laboratorio.
In Questura gli investigatori
sono al lavoro per accertare se la coppia partenopea producesse o piazzasse soltanto i falsi profumi e la consistenza degli «ordini»:
da stabilire anche se sul mercato Bresciano abbiano o meno venduto i loro profumi falsi a operatori ignari o compiacenti