Autori di una rapina e di una tentata violenza sessuale sono stati fermati dalla Volante e dalla Squadra Mobile
Un lavoro certosino di investigazione da parte della Squadra Mobile e dell'U.P.G.S.P. ha portato prima all'individuazione e al fermo del rapinatore (in concorso) e poi all'arresto del violentatore. «Un lavoro sinergico», come ha tenuto a sottolineare il Questore. Partendo dall'osservazione di una quarantina di soggetti "papabili" e grazie all'ausilio di informatori attendibili all'interno della comunità nordafricana e non solo, la Squadra Mobile ha stretto il cerchio attorno ai due fermati.
Per il secondo, l'accusato della violenza, i tempi si sono dilatati anche per la migliore rete di contatti di cui poteva godere.
A dare la svolta a tutto è stata una chiamata al 113 appena dopo le diciannove di martedì sera. E' un magrebino - informatore della
polizia - che dice di averlo davanti a sé quell'uomo.
E' stata bravissima l'agente scelto Manuela Marian dell'U.P.G.S.P. a far sì che l'uomo non riattaccasse e a convincerlo a seguire il sospettato.
L'agente dato l'allarme alle Volanti, comunicava loro in tempo reale, grazie a l'ausilio anche delle telecamere, gli spostamenti dello straniero che è stato cosi bloccato dagli operatori delle Volanti in un negozio di kebab in via Corsica.
Riconosciuto dalla sua vittima l'aggressore si trova da ieri in una cella del carcere di Canton Mombello.