Dopo aver trascorso il venerdì sera 5 ottobre con le amiche, una trentatreenne italiana, nel risalire sulla propria auto parcheggiata in via Togni per tornare a casa, ha realizzato di non essere in grado di mettersi alla guida, preferendo forse aspettare di sentirsi meglio. Nell’attesa, si è addormentata, ma è stata bruscamente risvegliata dalla presenza di un individuo all’interno della sua auto. L’uomo stava tentando di mettere in atto una violenza sessuale, avendo già slacciato ed abbassato parzialmente i jeans della donna ed avendo iniziato palpeggiamenti diffusi. Aperti gli occhi e resasi conto di ciò che stava avvenendo, la donna ha iniziato ad urlare e a scalciare. L’uomo si è allora allontanato dall’auto, portando con sé portafoglio e telefono cellulare sottratti dalla borsa della vittima quando questa ancora dormiva. La donna è corsa verso il bar dove aveva trascorso la serata trovando un’amica che l’ha aiutata a contattare il NUE.
Le indagini della Squadra Mobile sono partite immediatamente. I poliziotti, grazie ad un’ultima traccia del telefono, sono riusciti a rintracciare l’autore del reato e, poche ore dopo, hanno proceduto alla perquisizione di uno stabile in disuso adibito a dormitorio nei pressi delle Stazione Ferroviaria di Ospitaletto che l’uomo condivideva con altri connazionali. E.M., marocchino di 37 anni, clandestino, con precedenti per droga, nascondeva sotto il suo materasso il cellulare della donna.
Il marocchino ha confessato il furto e gli atti di molestie ai danni della donna italiana.
Il magistrato ne ha disposto la misura cautelare in carcere, con l’accusa di tentata violenza sessuale e furto aggravato.