Il personale della Polizia di Stato, anche in seguito alle segnalazioni dei cittadini e dei condomini del palazzo in cui ha sede il Bar Coccinella, ha di frequente effettuato controlli all’interno ed all’esterno del locale, ormai noto per la frequentazione molesta da parte di pregiudicati e tossicodipendenti
La situazione di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico e l’evidente incapacità da parte del titolare dell’esercizio di far fronte allo stato di illegalità ormai consolidato nel suo locale hanno portato ad un quarto provvedimento.
La prima sospensione della licenza di somministrazione di cibi e bevande risale al 22 maggio 2017. All’epoca, la licenza venne sospesa per 10 giorni, in seguito all’arresto in flagranza di reato di due spacciatori all’interno del bar, al rinvenimento, dietro una slot machine, di un borsello contenente sostanza stupefacente e alla violazione del Testo Unico delle Leggi di PS per varie irregolarità amministrative e violazioni in materia sanitaria, tra cui la promiscua presenza di fumatori e non fumatori nel medesimo ambiente.
La seconda sospensione, del 5 gennaio 2108, fu di 20 giorni, dopo innumerevoli episodi di risse, schiamazzi e di atteggiamenti di sfida da parte degli avventori nei confronti dei passanti, ma anche in seguito a rinvenimento di materiale stupefacente in possesso ad un cliente.
L’ultima sospensione, di 20 giorni, risalente al 26 marzo, scaturì dall’identificazione all’interno del bar di sette cittadini pakistani, tutti con precedenti di polizia, di cui uno trovato in possesso di sostanza stupefacente.
Incalzanti, dunque, i provvedimenti del Questore della Provincia di Brescia che, a decorrere da oggi, ha sospeso nuovamente, questa volta per la durata di 30 giorni, l’autorizzazione per la conduzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Il titolare, diffidato, dovrà adottare ogni possibile misura per ostacolare la frequentazione del locale da parte di quella clientela dedita allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti, segnalandone tempestivamente l’eventuale presenza agli organi di polizia.
Contestualmente, dovrà impedire il passaggio attraverso i locali del bar al retrostante giardino condominiale, luogo in cui gli avventori hanno spesso occultato sostanze stupefacenti.
Il perdurare della situazione che ha portato all’attuale provvedimento di sospensione comporterà, ai sensi dell’articolo 100 del T.U.L.P.S., la revoca dell’autorizzazione comunale di somministrazione.