Giovedì pomeriggio, alle ore 15 circa, la Sala Operativa della Questura inviava una pattuglia nei pressi di via Cipani, in seguito ad una segnalazione di furto a bordo di un’autovettura.
Una donna che si era fermata col proprio veicolo a bordo strada per la foratura di uno pneumatico, mentre stava posizionando il triangolo rifrangente sulla strada, aveva subito il furto della propria borsetta lasciata sul sedile dell’auto, compiuto da un uomo straniero che, inizialmente, l’aveva distratta chiedendole se avesse bisogno di un aiuto. L’equipaggio della Volante raccoglieva informazioni sull’accaduto e sull’uomo autore del furto, nordafricano, alto circa 1 metro e 80, con una camicia bianca e rosa ed un paio di pantaloncini in jeans. Un uomo testimone del furto aveva tentato un inseguimento in direzione di via Veneto, perdendo poi, però, le tracce del nordafricano.
La donna, nel frattempo, telefonando per bloccare le tessere bancomat custodite nel portafogli rubatole, apprendeva di due prelievi, di 250 euro ciascuno, effettuati da pochi minuti presso la filiale nelle vicinanze di via Veneto. Gli agenti di Polizia si dirigevano allora verso tale filiale ed individuavano il soggetto corrispondente alla descrizione mentre, con un sacchetto di cellophane in mano, entrava all’interno di una sala Slot. Dal furto all’individuazione del reo passavano pochi minuti. I poliziotti lo trovavano seduto di fronte ad un video poker, ai suoi piedi il sacchetto di cellophane che conteneva la borsa, gli effetti personali ed i documenti della donna, nelle tasche banconote da 20 e da 50 euro per un totale di 500 euro. Identificato come B.O., nato in Marocco nel 1979, l’uomo non sapeva spiegare la provenienza di quella borsa da donna, per poi ammettere di averla rubata poco prima e di avere prelevato i contanti con i codici pin trovati scritti su un pezzetto di carta trovato nella borsa. L’uomo risultava avere a proprio carico diversi precedenti per furto. La refurtiva veniva restituita alla legittima proprietaria; per il marocchino, invece, l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo di carta di pagamento.
In seguito alla convalida dell’arresto nel rito per direttissima, gli veniva applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Brescia.