Nella mattinata del 25 gennaio la Polizia di Stato di Brescia ha dato esecuzione ad un’ordinanza con la quale il GIP del Tribunale di Brescia (dott. Carlo Bianchetti) su richiesta della Procura della Repubblica (Sost. Proc. Dott.sa Dolce e dott. Milanesi) ha disposto misure cautelari a carico di 9 soggetti.
L’indagine della Squadra Mobile ha preso avvio da uno dei tanti controlli nell’area della stazione ferroviaria di Brescia, che, come emergerà dalle indagini, alcuni piccoli spacciatori avevano ormai individuato come proprio ufficio per svolgere l’attività illecita con modalità professionali e continuative.
L’attività investigativa su strada è stata successivamente supportata da intercettazioni telefoniche su utenze che gli spacciatori erano soliti intestare a terze persone (in un caso ad una persona deceduta dando il nome all’operazione – 48 morto che parla), consentendo, quindi, l’individuazione del secondo livello, costituito da fornitori che potevano disporre di discreti quantitativi di stupefacente. Tra questi, in particolare, figura l’impresa familiare costituita da una coppia di tunisini, che inviava una parte dei lauti guadagni (15/20 mila euro) anche ai propri familiari nel paese di origine.
Nel corso dell’indagine sono stati arrestati in flagranza di reato 6 soggetti e sequestrati significativi quantitativi di sostanza stupefacente (kg 1,5 di eroina e grammi 300 di cocaina), chiamata con nomi ingenuamente criptici come: “La bianca/la nera”, “il caffè”, “il latte” “le caramelle”.
Un centinaio gli assuntori identificati, quasi tutti italiani ed in molti casi dediti al consumo sia di cocaina che di eroina, il cui ritorno sul mercato è sempre più marcato.
Nel dettaglio, sono stati disposti i seguenti provvedimenti:
Misura cautelare della custodia in carcere:
- D. N. nato in Tunisia nel 1969;
- H. S. nata in Tunisia nel 1982;
- M. F. nato a Platania (CZ) nel 1961;
- R. K. nato in Tunisia nel 1982
Misura cautelare degli arresti domiciliari:
- A. U. nato a Brescia nel 1980;
- B. I. nato a Brescia nel 1971;
- I. F. nato in Albania nel 1983;
- S. K. nato in Tunisia nel 1973
Misura cautelare del divieto di dimora in Brescia:
- G. I. nato a Vizzolo Predabissi (MI) nel 1979.
Nell’inchiesta risultano indagati ulteriori due soggetti attualmente detenuti in custodia cautelare a seguito dell’arresto in flagranza eseguito a loro carico nel corso dell’operazione.