Operazione "TUT ELIMI" ("prendi la mia mano")
Contrasto al terrorismo internazionale – DAESH.
All’alba della mattina del 3 novembre nel Comune di Fiesse, gli uomini della Digos della Questura di Brescia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Brescia dott.ssa Alessandra Sabatucci, nell’ambito del procedimento penale a carico dell’indagato DIBRANI Gafurr, cittadino Kosovaro, tratto in arresto per il reato di cui all’art. 414, 4° comma c.p. in quanto “svolgeva attività apologetica dell’ideologia jihadista attraverso lo strumento della rete internet” con particolare riferimento all’associazione terroristica DAESH.
Nel corso della consueta e attenta attività di monitoraggio del web finalizzata alla prevenzione ed al contrasto dei reati di terrorismo, la Digos della Questura di Brescia, coordinata dal Servizio Antiterrorismo della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, ha svolto una indagine sotto la direzione della D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Brescia.
Nelle prime ore della mattinata odierna, in esecuzione della misura cautelare disposta dal locale G.I.P., personale della Digos della questura di Brescia ha tratto in arresto un cittadino kosovaro ritenuto responsabile del reato di apologia di terrorismo ai sensi dell’art. 414- 4^ comma c.p. in relazione al sodalizio Daesh .
Contestualmente la Digos di Brescia, oltre all’arresto del cittadino kosovaro Dibrani Gafurr, ha proceduto in all’esecuzione anche di una ulteriore perquisizione personale e domiciliare disposta dal Procuratore Aggiunto Dr. Carlo Nocerino della D.D.A. presso la Procura di Brescia.
Il nome dell’operazione “TUT ELIMI” è riferibile al titolo di un video che l’indagato ha pubblicato in internet, intitolato in lingua turca "Tut Elimi de Gidelim Cihada" (trad: prendi la mia mano e andiamo al jihad) nel quale è presente un Nasheed ( canto religioso ), di cui si riporta di seguito la traduzione nei tratti più salienti. Il suo contenuto evidenzia chiaramente il processo di radicalizzazione del Dibrani.
L’attività investigativa ha consentito di appurare come l’arrestato abbia, attraverso lo strumento informatico, effettuato numerosissime forme di esaltazione e manifestazioni di solidarietà verso noti terroristi detenuti.
Sempre attraverso lo strumento informatico il DIBRANI ha pubblicato, esaltandone i contenuti, diversi video ed immagini raffiguranti minori addestrati alla jihad nell’atto di attivare, in contesti bellici, congegni esplosivi nei confronti di soggetti ritenuti infedeli.