Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Desenzano del Garda, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, a seguito di un’articolata e mirata attività investigativa svolta nel settembre-novembre del 2018 diretta a contrastare il fenomeno criminoso del c.d. “Caporalato”, ha indagato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Brescia, nr.3 soggetti in ordine al reato di cui all’art. 603 bis (Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).
I tre predetti, due uomini ed una donna, tutti cittadini di origine Indiana regolarmente residenti in questa provincia, avevano creato una rodata organizzazione diretta a reclutare soggetti stranieri allo scopo di avviarli a svolgere lavori manuali agricoli presso aziende vitivinicole della zona del Garda, approfittando del loro stato di bisogno ed in condizioni di sfruttamento.
Le indagini infatti portavano ad accertare che veniva corrisposta ai lavoratori una retribuzione in palese difformità con quanto previsto dai contratti collettivi nazionali o territoriali ed imposto loro il pagamento di una somma di denaro sotto forma di rimborso spese sostenute per il trasporto.
Veniva inoltre violata reiteratamente la normativa relativa all’orario di lavoro; contro le poche ore dichiarate nei contratti stipulati, i lavoratori effettuavano un orario di lavoro giornaliero di gran lunga superiore, pari a 8/10 ore, con una pausa di soli 30 minuti per il pranzo.
Sono stati reclutati e sfruttati una quindicina di cittadini extracomunitari, per lo più provenienti da Paesi del Centro Africa, tutti richiedenti protezione internazionale, all’epoca dei fatti alloggiati dalla Prefettura di Brescia presso il Centro Accoglienza Temporaneo ubicato in località Pergola Nuova nr.1 a Desenzano del Garda, gestito da una Cooperativa Onlus, risultata estranea alla vicenda in argomento.
La competente A.G., condividendo le risultanze investigative fornite, ha emesso decreto di Avviso Conclusione delle Indagini Preliminari (art.415 bis c.p.p.) nei confronti degli indagati.
Per quanto riguarda le aziende vitivinicole coinvolte venivano contestate loro le relative violazioni amministrative in materia previdenziale.