La Polizia di Stato di Brescia nella giornata del 17 luglio scorso, unitamente a personale della Questura di Pavia, ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Pavia (dott. Carlo Pasta) un pregiudicato di origini calabresi (I.J di anni 27, residente a Pieve Emanuela -MI-), ritenuto gravemente indiziato dei reati di lesioni aggravate, detenzione e porto abusivo di arma da sparo. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pavia (dott. Roberto Valli), che aveva contestato all’indagato il reato di tentato omicidio, poi riqualificato dal GIP in lesioni aggravate, furono avviate a seguito del ferimento di un giovane senegalese presentatosi la sera del 26 settembre 2016 presso il Pronto Soccorso della clinica S. Anna di Brescia attinto da un colpo d’arma da fuoco ad una gamba. L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Brescia, nonostante l’iniziale tentativo di depistaggio della vittima, ha permesso di accertare che il grave episodio criminoso si era verificato nel comune di Casorate Primo (PV) nel corso di una trattativa per la cessione di 2 kg di cocaina, che un gruppo di senegalesi, tra cui la vittima, aveva tentato di sottrarre all’indagato e ad un suo complice, rimasto allo stato ignoto. Nella circostanza l’indagato, verosimilmente legato a gruppi della criminalità calabrese attivi in importanti traffici di stupefacenti, reagiva al tentativo di furto della droga esplodendo 4 o 5 colpi di pistola, uno dei quali attingeva alla gamba la vittima.
A sua volta il ferito, domiciliato in provincia di Brescia, è risultato legato a connazionali anch’essi attivi nel traffico di droga, di cui, in alcune circostanze, cercavano di approvvigionarsi in modo furtivo o pagando con banconote false. Nel corso dell’indagine, infatti, venivano tratti in arresto due cittadini senegalesi, legati alla vittima, in quanto destinatari di provvedimenti restrittivi per l’espiazione di pene definitive per i reati di rapina e falso. In un’abitazione di Milano, a riscontro delle modalità truffaldine con le quali il gruppo di africani cercava di procurarsi la droga, venivano rinvenute diverse mazzette di denaro contraffatto ed un passaporto falso posti sotto sequestro.
Alle fasi dell’arresto dell’indagato ha fattivamente collaborato personale della Squadra Mobile di Pavia.