Sorpresi con numerose carte di credito clonate
Nella tarda serata di ieri gli agenti della Squadra Volante della Questura di Bolzano hanno tratto in arresto tre cittadini rumeni per i reati di furto, ricettazione, associazione a delinquere, indebito utilizzo di carte di credito e falsità materiale commessa da privato in atto pubblico. Trattasi di tre cittadini rumeni rispettivamente di 22, 25 e 29 anni. Gli agenti durante il servizio serale si portavano presso una sala giochi di Bolzano in quanto era giunta segnalazione da parte del barista del locale, secondo la quale all'interno si trovavano tre uomini che presumibilmente stavano utilizzando delle carte di credito clonate o rubate. Entrati nel locale, gli operatori chiedevano i documenti a tutti gli avventori, fingendo un normale controllo ad esercizio pubblico. Due agenti si recavano da due dei sospettati, che stavano giocando assieme ad un videopoker, mentre un terzo poliziotto si recava dal terzo giovane segnalato come sospetto, il quale stava giocando ad un videopoker sito all'estremità dell'area fumatori della sala giochi. I primi due, mentre fornivano i documenti per l'identificazione, continuavano ad inserire denaro nel videopoker, mentre il terzo invece cercava di disfarsi frettolosamente di un oggetto, risultato poi essere un involucro in plastica trasparente contenente 6 carte di credito, tutte intestate ad un cittadino russo. Il rumeno, interpellato in merito, riferiva che le aveva appena trovate lungo la strada. Si sottoponeva il 22enne rumeno a perquisizione personale che dava esito positivo; infatti all'interno del suo portafoglio si rinveniva una carta d'identità che risultava rubata in una località vicina a Torino ed intestata ad un cittadino russo, una ricevuta di trasferimento di denaro, due telefoni cellulari e una ricevuta carta di credito con l'importo di 500,00 euro. Dietro il mobile vicino al videopoker con il quale stava giocando il 26enne rumeno, si rinveniva una chiave di un'autovettura, con annesso portachiavi, un foglietto recante dei numeri associati a nomi di nazioni ed una tessera acquisto, protettiva porta Sim, priva all'interno della relativa Sim. L'uomo, interpellato in merito, riferiva che tutti e tre gli oggetti gli appartenevano, ma che la vettura a lui in uso si trovava in altra città. Da un controllo del foglietto cartaceo menzionato si notava che i numeri in esso scritti corrispondevano alle quattro cifre finali di ogni carta di credito, trovata poco prima in possesso ad uno dei rumeni. Gli agenti procedevano inoltre alla perquisizione degli altri due giovani che dava esito positivo. Il Marian veniva trovato in possesso di 4 telefoni cellulari marca Nokia, tre schede Sim , 2 ricevute di vaglia postale, un foglio di carta con indirizzo e nominativo di un cittadino della Cina Popolare. All'interno del portafoglio dell'Avadanutel si rinvenivano 130,00 euro in banconote di vario taglio, tre telefoni marca Nokia, nr. 2 schede Sim , 1 carta di credito Postepay, 1 carta Western Union con relativo trasferimento di denaro all'estero, n. Ticket pagabile per la somma di euro 400,00 della sala giochi. I tre rumeni, portati in Questura per ulteriori accertamenti, ammettevano di essere giunti a Bolzano tutti insieme in macchina. All'interno della vettura infatti veniva rinvenuto un timbro datario e relativo tampone, un navigatore satellitare marca Garmin, 6 fogli di carta contenenti due liste di "Admiral Club" nel nord Italia ed una lista di negozi di vendita gioielli in altre provincie italiane Presso la sala giochi il dipendente riferiva che inizialmente era entrato uno dei tre, il quale aveva chiesto dei ticket di ingente somma , due da cinquecento euro , per giocare alle slot machine, pagando con una carta di credito ed esibendogli una carta d'identità intestata a cittadino russo che coincideva con il nominativo sulla carta di credito. Inoltre il dipendente riferiva che poi erano entrati gli altri due e che uno di essi poco dopo gli aveva esibito un ticket di euro 480,00. Successivamente presso Questi Uffici giungeva il responsabile sale "Admiral" Nord Italia, il quale forniva copia dei filmati della videosorveglianza interna alla sala giochi via Claudia Augusta 22. Da tali immagini si notava che ik 22enne rumeno entrava da solo nell' attività commerciale, si recava al bancone per prendere un ticket gioco e si sedeva all'estremità della sala fumatori, a giocare con una videlottery. Dopo alcuni minuti giungeva il 29enne rumeno il quale dopo essersi guardato in giro si portava nei pressi della macchina elettronica occupata dal 22enne dopo aver scambiato con lui alcune parole si allontanava in direzione dell'entrata principale, ove incontrava il 25enne rumeno che era appena entrato. Questi ultimi due vagavano per il locale, inserendo alcune monete nei videopoker presenti. Passati alcuni minuti i due venivano raggiunti dal 25enne a questo punto il 22enne incassava la somma non ancora usufruita e lasciava la ricevuta nell'apposita bocchetta. Quindi si alzava per sedersi poi al posto del rumeno 29enne mentre quest'ultimo passava dietro al 22enne sporgendosi per ritirare il ticket da quattrocentottanta euro. Il più vecchio dei tre si allontanava poi assieme al 25enne per recarsi da solo ad incassare il ticket. Dalle riprese video si notava anche che quest'ultimo, seduto a un videopoker nella sala bar, dopo il nostro arrivo, lanciava un fogliettino di carta dietro le macchinette, poi appoggiava un mazzo di chiavi su un mobiletto divisore e le faceva scivolare dietro agli apparecchi elettronici ed infine appoggiava sul mobiletto una tessera di una simcard "Wind" e sempre cercando di non farsi vedere dagli operatori la faceva cadere in due riprese sempre dietro le videolottery. Oltre ai video menzionati, archiviati su chiave "Usb", il responsabile della sala giochi consegnava una lista contenente gli "Admiral" visitati ultimamente dai tre ragazzi in oggetto con relative somme incassate e la targa della vettura a loro in uso. Il 25enne , all'atto di essere fotosegnalato, comunicava che tramite le attività di utilizzo delle carte di credito in possesso quest'oggi, sarebbe potuto arrivare a percepire denaro per somme tra tre e quindicimila Euro e che le aveva commissionate nel proprio paese di origine per la somma di euro trecento l'una. L'uomo aggiungeva poi che i proventi vengono divisi tra tutta la filiera che si occupa della clonazione e che lui ha già accumulato personalmente più di Euro cinquantamila tramite tale attività illecita. In ultimo asseriva che è un "Lavoro" rischioso ma che "Ne vale la pena" in quanto in Italia i controlli sono relativi, si rischia molto poco penalmente se scoperti e che il 22enne lo aveva conosciuto non da tanto tempo e consegnato a lui le carte in quanto incensurato. Le persone, per quanto sopra, dati i numerosi inserimenti SDI a loro carico per analoghi fatti ed il pericolo che potessero continuare nel loro intento criminoso, venivano tratte in arresto.La Squadra Volante arresta 3 cittadini rumeni
16/03/2012