Il minorenne si autoaccusa del furto per salvare l’amico maggiorenne
Nella serata di domenica gli agenti della Squadra Volante della Questura di Bolzano hanno denunciato un nomade di 20 anni, per il reato di furto ed un altro nomade minorenne per il reato di autocalunnia. Verso le 18.00 gli agenti sono stati chiamati ad intervenire in quanto ad un bolzanino era stata rubata un bicicletta di notevole valore. Il ragazzo avvisava del furto il fratello, che si trovava per strada, il quale intercettato il ladro lo seguiva mentre questi si allontanava con la bicicletta fornendo al contempo alla sala operativa della Questura dettagliate descrizioni dello stesso. Il malvivente si dirigeva verso il campo nomadi nei pressi del lato sinistro dell'Isarco. La pattuglia vi si portava velocemente, dove oltre alla bici appena rubata e abbandonata su un cumulo di macerie, ne rinveniva altre 5 di probabile provenienza furtiva. Inoltre gli agenti identificavano tre giovani di cui uno, il C.D., corrispondente alle descrizione dell'autore del furto. Accompagnato presso gli uffici della Questura per chiarire la sua posizione veniva riconosciuto dal fratello del derubato, che nel frattempo era lì giunto per sporgere denuncia. Durante la serata, giungeva in Questura un nomade minorenne, che si autoaccusava del furto in questione. Il giovane interpellato sull'intera vicenda, più volte cadeva in contraddizione, fornendo solamente informazioni generiche ed una ricostruzione alquanto lacunosa dell'accaduto. Dato ciò il C.D. veniva denunciato per il reato di furto mentre il minore veniva segnalato alle Autorità per il reato di autocalunnia. Al vaglio la posizione di eventuali adulti che abbiano spinto il minore ad autoaccusarsi ingiustamente. Tutti i velocipedi sequestrati sono di valore e si presume di aver scoperto una seconda banda, la prima era di magrebini che frequentavano il bar Casablanca, dedita al furto di bici di valore.La Polizia denuncia due nomadi
28/09/2011