L’operazione “Totem”, nata nel novembre 2013 come indagine penale e terminata nel 2016 come indagine di tipo amministrativo, riguarda la diffusione all’interno di esercizi pubblici della provincia di Bolzano dei c.d. “totem” o “kioski”, cioè dei videoterminali che consentono l’accesso a piattaforme di giochi online con pagamento delle vincite per contanti.
I “Totem” non sono altro che dei computer dotati di lettore di banconote mascherati da apparecchi per le ricariche telefoniche dei principali operatori di telefonia mobile che, attraverso Internet, si collegano a piattaforme di gioco attestate su siti esteri. Tramite tali siti si accede ai giochi d'azzardo più diffusi. Il gioco d'azzardo solitamente è dissimulato da gioco promozionale, nel senso che le puntate sono effettuate sì in denaro, ma formalmente i punti vinti potrebbero essere riscossi solo attraverso l'acquisto di articoli promozionali o la partecipazione a concorsi a premi per la vincita di "gadget" elettronici, berretti, magliette, abbonamenti, ricariche telefoniche, suonerie per cellulari, ecc. Non c'è bisogno di dire che con i "punti" vinti nessun giocatore acquista mai alcun articolo promozionale: le vincite, anche superiori ai 1.000 Euro, sono sempre pagate dall'esercente in contanti e, naturalmente, in nero. Si rappresenta inoltre che, a seconda del tipo di “Totem”, quasi nessun dato contabile viene registrato nel p.c. contenuto nel totem, dal momento che i dati solitamente sono registrati nei server dei siti situati all'estero. E’ stata inoltre rilevata da parte dei noleggiatori, e alcune volte anche da parte dei baristi, la possibilità di alterare e modificare le percentuali di vincita, il tutto a discapito degli ignari giocatori.
FASE PENALE
Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, da perquisizioni e sequestri (tre dei quali in flagranza di reato), consentivano di denunciare all’A.G. 46 persone fisiche (fra cui 21 baristi e 2 giocatori) e 4 società e di procedere al sequestro penale di 19 Totem e 47.103 Euro in contanti, rinvenuti parte all’interno dei citati apparecchi e parte nella abitazioni di soggetti perquisiti.
Agli indagati principali è stato contestato anche il delitto di associazione per delinquere previsto dall’art. 416 c.p., mentre a quasi tutte le altre persone, fra cui altri noleggiatori e i baristi dei locali è stato contestato l’ aver esercitato abusivamente l’organizzazione di giochi che la legge riserva allo Stato. A quattro indagati è stato contestata l’intestazione fittizia di beni in relazione alla titolarità di quote di alcune società nazionali ed estere, mentre a due giocatori colti in flagranza di reato è stata contestata la contravvenzione penale prevista dall’art. 722 c.p.
A una delle società coinvolte è stata contestata anche la violazione degli artt. 5 e 24 ter comma 2 del D. L.vo 8 giugno 2001, nr. 231, cioè le disposizioni di legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, con proposta di sequestro del 100% delle quote di capitale sociale, del saldo attivo dei rapporti bancari e postali e dei veicoli intestati alla società; l’oscuramento di due siti Internet e il sequestro, anche per equivalente, del profitto del reato di associazione per delinquere finalizzato alla commissione del gioco d’azzardo online, maturato nel periodo 01.01.2010 – 31.03.2014 e pari ad almeno 1.516.639,45 Euro, con interdizione dall’esercizio dell’attività, significando che parte del suddetto profitto è stato calcolato grazie all’intercettazione e sequestro di dati telematici che hanno consentito di acquisire i dati della contabilità occulta dei totem registrati su un sito con sede in Estonia.
Si rappresenta altresì che nel corso della suddetta indagine - svolta unitamente al Nucleo P.T. della G. di F. di Bolzano - ci si è avvalsi anche dell’ausilio dei Funzionari e Ispettori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Venezia e Trento.
Ai sensi del D.L.vo 159/11, cioè il codice delle leggi antimafia e misure di prevenzione, nei confronti di alcuni degli indagati sono state proposte anche delle misure di prevenzione di tipo patrimoniale di beni mobili e immobili per un valore di circa 1.000.000 di Euro, ancora in fase di valutazione da parte della competente A.G.
Infine, a conferma del fatto che il settore delle scommesse e dei giochi d’azzardo online sono fonte di enorme interesse da parte della criminalità organizzata, si segnala che durante le indagini sono stati rilevati contatti con diversi soggetti sospettati di essere molto vicini ad organizzazioni di stampo mafioso.
FASE AMMINISTRATIVA
In data 04.03.2016 i Pubblici Ministeri titolari delle indagini (Dr. Igor Secco e Dr. Andrea Sacchetti), in considerazione dell’entrata in vigore dell’art. 1 comma 923 della Legge 28.12.2015 (c.d. Legge di Stabilità), che ha disposto per i c.d. “Totem” solo tutta una serie di sanzioni amministrative, facendo venire meno l’applicabilità del delitto previsto dall’art. 4 della L. 401/89, cioè il reato scopo dell’associazione per delinquere ipotizzata, erano costretti a richiedere al G.I.P. del Tribunale di Bolzano l’archiviazione del procedimento.
Premesso quanto sopra, venivano avviati procedimenti amministrativi finalizzati a contestare a produttori, distributori e baristi gli illeciti amministrativi previsti dalla normativa in vigore all’epoca dei fatti, cioè l’art. 110 comma 9 lett. F ter) del T.U.L.P.S. Al termine della suddetta attività si è proceduto a contestare a 2 produttori (uno domiciliato in regione Trentino Alto Adige), a 3 agenti installatori (di Bolzano) e a 16 baristi (tutti della zona di Bolzano), sanzioni amministrative pecuniarie per un totale di € 800.000,00, significando che, in caso di mancato pagamento in misura ridotta e conseguente emissione di ordinanza – ingiunzione di pagamento, il competente Ufficio dei Monopoli di Trento potrebbe anche quintuplicare tali sanzioni.
Sono in corso da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Bolzano ulteriori controlli negli esercizi pubblici della provincia di Bolzano, alcuni dei quali hanno già portato al sequestro amministrativo di ulteriori Totem, con contestazione degli illeciti previsti dalla nuova normativa che prevedono delle sanzioni amministrative pecuniarie da 50.000 a 100.000 Euro a Totem per il titolare della piattaforma di gioco, di 20.000 Euro a Totem per gli agenti installatori e di 20.000 Euro a totem per i baristi, mentre per i giocatori permane la sanzione di 516 Euro prevista dall’art. 720 del codice penale.
Si rappresenta infine che ai sensi degli artt. 110 comma 11 del TULPS il Questore ha la facoltà di sospendere la licenza degli esercizi pubblici che hanno reiterato le suddette violazioni, in tal senso sono in corso ulteriori valutazioni