Un arresto e due denunce
Un arresto e due denunce: questo è il bilancio ottenuto dalla Questura di Bolzano in due distinti interventi che hanno interessato il personale della Squadra Volante.
In particolare, nel pomeriggio di ieri, a seguito di una chiamata pervenuta al 113, personale della Squadra Volante giungeva in zona Don Bosco in quanto una ragazza dichiarava che un uomo aveva tentato di sottrarle il cellulare mentre passeggiava lungo il marciapiede.
Gli agenti, giunti sul posto, prendevano contatti con la ragazza ancora sotto shock; questa riferiva che, mentre passeggiava, vedeva avvicinarsi una bici con un uomo di apparente origine nord africana che si fermava davanti a lei e tentava di sottrarle il cellulare dalle mani stringendole le dita. L’uomo, non riuscendo nell’intento, vista anche la resistenza della ragazza, si dava alla fuga.
L’equipaggio della Volante, ipotizzando che il malvivente si fosse dato alla fuga lungo l’arginale, sotto un cavalcavia notava una persona che, alla vista dell’autovettura di servizio, tentava di nascondersi dietro un palo di cemento.
I poliziotti, quindi, si avvicinavano e bloccavano il soggetto che corrispondeva perfettamente alla descrizione data dalla vittima della tentata rapina, si stava dando alla fuga.
Gli agenti accompagnavano il soggetto presso questi Uffici procedendo all’arresto del trentenne palestinese Brahime Maussa, già gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, per tentata rapina.
Inoltre, sempre nella giornata di ieri, la sala operativa inviava un’altra Volante in zona Gries a seguito di segnalazione di due persone sospette che si aggiravano attorno ad alcuni condomini.
Giunti sul posto gli agenti notavano due ragazze di origine nomade e provenienti in Lombardia che, alla vista dei poliziotti, mostravano un atteggiamento di forte agitazione, non riuscendo a giustificare la loro presenza in zona.
I poliziotti, notando un grosso zaino sulle spalle di una delle due ragazze, lo perquisivano trovando vari oggetti atti allo scasso, tra cui un grosso scalpello e un giravite.
Si procedeva quindi all’accompagnamento delle due ragazze presso questi Uffici e, risultandone la loro minore età, venivano denunciate a piede libero per possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso.