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In data 9 gennaio 2018 personale del Commissariato “Bolognina – Pontevecchio”, ha eseguito due ordinanze di Custodia Cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna, nei confronti di N.Y.B.I., pregiudicata nata in Ecuador nel 1973 e di T.E., bolognese del 1963, per i reati di ricettazione in concorso fra loro ed indebito utilizzo di carte di credito.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Bologna, hanno contemplato l’accurata disamina di innumerevoli denunce formalizzate in prevalenza da anziani cittadini a seguito del furto della carta bancomat o di credito patito sovente a bordo di mezzi pubblici.

Si è pertanto adottato un innovativo sistema investigativo che ha consentito di monitorare il percorso del denaro dal momento del borseggio alle successive fasi delittuose ed in tal modo è stato possibile ricostruire come alla prima fase del furto con destrezza, in strettissima sequenza temporale, seguiva una seconda azione costituita da un prelevamento di denaro contante presso sportelli bancomat cittadini ed una terza ed ultima in cui avveniva lo svuotamento integrale della capienza residua della carta della vittima attraverso ingenti spendite presso esercizi commerciali.

L’azione criminosa veniva attuata abitualmente nell’arco temporale di poco meno di un’ora dal momento del furto allo scopo di impedire alla vittima di poter bloccare in tempo utile la carta sottrattagli con conseguenti ingenti ripercussioni economiche.

Gli investigatori hanno poi riscontrato, anche mediante l’utilizzo di strumenti tecnici ed attraverso l’esame capillare di centinaia di transazioni bancarie, la registrazione di innumerevoli operazioni fraudolente avvenute con le carte bancomat di almeno trenta vittime, prevalentemente anziane, a far data dall’anno 2013, tutte verificatesi presso il negozio di abbigliamento situato in città e gestito dalla bolognese. Il dato bancario è stato quindi incrociato con numerose denunce, ricavandone importanti elementi investigativi e consentendo la mappatura di un collaudato sistema criminale che combinava gli interessi della titolare a quelli di alcuni borseggiatori tra i quali la cittadina nata in Ecuador.

Il prosieguo delle attività investigative ha infatti evidenziato proprio il rapporto di complicità tra le due; N.Y.B.I, dopo aver operato borseggi su autobus cittadini si recava presso l’esercizio commerciale di T.E. per svuotare l’intero plafond delle carte bancomat delle vittime in cambio di utilità. La bolognese inoltre, allo scopo di rendere credibile la propria posizione, registrava tali operazioni emettendo e conservando regolare scontrino fiscale, accreditando le spendite a sconosciuti clienti senza che queste fossero in realtà mai avvenute. 


11/01/2018

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