Lo scorso 20 gennaio 2017, a seguito del provvedimento con la quale il G.I.P. presso il Tribunale di Bologna ha disposto gli arresti domiciliari di un cittadino nato a Pula (Croazia) nel 1978 e residente ad Imola, si è finalmente conclusa l’attività investigativa volta all’individuazione dell’autore dei numerosi episodi di furto ai danni di soggetti riconducibili alle c.d. “fasce deboli”, registrati nel territorio imolese negli ultimi mesi dello scorso anno.
Le indagini, frutto della collaborazione tra il Commissariato di P. S. di Imola e la locale Stazione dei Carabinieri, sono nate proprio dall’analisi dei reati predatori che avevano principalmente colpito anziani, per lo più donne, vittime dapprima della sottrazione e poi dell’indebito utilizzo del loro bancomat. L’appropriazione avveniva tendenzialmente a seguito di scippo o di furto su auto di borsa o portafogli; il successivo prelievo era invece reso possibile dalla presenza di bigliettini o di appunti riportanti il pin della carta, a volte applicati sullo stesso badge o comunque facilmente individuabili, che consentivano con semplicità i prelevamenti dai conti corrente (di importo complessivamente superiore ai 4.000 Euro).
I numerosi servizi di controllo e monitoraggio degli sportelli abitualmente utilizzati portavano, in data 18 novembre u.s., all’arresto in flagranza dell’uomo, sorpreso in una via dal personale del Commissariato mentre tentava di utilizzare il bancomat appena rubato dal portamonete di una signora di 83 anni (quest’ultimo appoggiato sul sedile dell’auto nel frangente in cui la stessa era intenta a caricare la spesa).
L’arresto in questione ha corroborato peraltro la tesi investigativa che fin dall’inizio aveva orientato gli inquirenti su un unico responsabile, in considerazione del modus operandi riscontrato.
In seguito all’arresto, i due uffici investigativi sono riusciti a ricondurre al predetto almeno 8 distinti episodi.