Squadra Mobile
Nelle prime ore della mattina di oggi la Squadra Mobile di Bologna, in collaborazione con quella di Roma, nell'ambito di articolata attività investigativa, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, ha dato esecuzione a otto ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Bologna per i reati di spaccio di sostanza stupefacente e tentato sequestro di persona aggravato in concorso. Tutti gli arrestati, due albanesi e sei italiani, sono ritenuti responsabili del reato di spaccio di sostanza stupefacente in concorso, mentre solo i sei cittadini italiani residenti Roma e provincia, sono ritenuti responsabili anche del reato di tentato sequestro di persona. Gli albanesi, residenti in Emilia Romagna, come emerso dalle indagini risultavano essere creditori di una ingente somma di denaro, circa 100.000,00 €, verso i soggetti romani per una fornitura di droga, verosimilmente cocaina, per almeno un KG. Le difficoltà degli acquirenti, nonché consumatori dello stesso stupefacente, nel reperire quella somma di denaro inducevano il gruppo ad organizzare il sequestro di un conoscente, figlio di alcuni ristoratori della zona, per la cui liberazione avrebbero richiesto il pagamento di una somma di poco superiore a quella necessaria per saldare il debito contratto con gli albanesi. Il sequestro di persona era stato minuziosamente organizzato con una serie precisa di azioni, consistenti nel verificare le abitudini di vita e gli spostamenti notturni della vittima designata, che uno degli arrestati forte di una pregressa conoscenza con i ristoratori, riusciva a fotografare recandosi pretestuosamente in più occasioni al ristorante e nel procurarsi un'autovettura rubata da utilizzare per il primo trasferimento dell'ostaggio fino ad un casolare in località isolata ove trattenerlo per qualche giorno, in attesa del pagamento del riscatto. A tale scopo erano stati già acquistati cibi e bevande da somministrare all'ostaggio durante il sequestro che, nelle intenzioni degli autori, avrebbe dovuto protrarsi per non più di due giorni. Tali generi di conforto insieme a delle fascette in plastica, dei passamontagna e una replica di arma da sparo vengono rinvenuti all'interno dell'auto rubata con a bordo tre degli italiani la notte del 28 agosto 2012, sera in cui avrebbe dovuto consumarsi il rapimento di fatto fallito grazie all'intervento della polizia giudiziaria che effettuava quello che ai tre sembra solo un fortuito controllo a Castel Gandolfo.Operazione Black Rain 2012
06/11/2012