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Operazione Navile

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IV sezione Squadra Mobile. Contrasto al crimine diffuso

La IV sezione della Squadra Mobile ha messo a segno un altro colpo a fronte di un lavoro estenuante svolto nel corso di oltre sette mesi nei quali, gli agenti non si sono risparmiati, investendo tempo ed enormi energie.

L'operazione ha portato alla disarticolazione di un' organizzazione dedita al traffico di eroina "bianca" e "brown", all'arresto di 15 persone in flagranza di reato durante le indagini, al fermo di due indiziati di delitto, all'emissione di 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte del Gip di Bologna, al sequestro di 55.000 euro in contanti e circa 1 kg di eroina .

Le indagini hanno individuato il vertice dell'organizzazione in due tunisini, un trentaduenne ed un trentaseienne, legati a esponenti di un clan albanese, che dopo aver ricevuto telefonicamente gli ordini dai connazionali, si riforniva con cadenza settimanale dai grossisti e gestiva la distribuzione dello stupefacente per il successivo micro - spaccio sulla piazza cittadina.

Gli appuntamenti per i carichi di stupefacente venivano fissati in un luogo sicuro: sui binari ferroviari lungo il canale Navile nei pressi di via del Sostegno.

Il confezionamento e la rivendita dello stupefacente avveniva in un casolare abbandonato nelle immediate vicinanze: gli spacciatori venivano scaglionati con una fitta rete di appuntamenti in orari pomeridiani e serali.

Il piano dei due tunisini era ambizioso: acquistare un ultimo carico consegnando banconote false ai fornitori albanesi, vendere la droga nel giro di qualche giorno e fuggire in patria portando con sé tutti i proventi dello spaccio accumulati per mesi.

Il 22 marzo, sui binari ferroviari nei pressi di via del Sostegno, uno dei due magrebini consegna una valigetta con 5.000 euro falsi ai trafficanti albanesi e fugge con un grosso carico di eroina.

Gli albanesi si accorgono immediatamente del raggiro e non lesinano gli sms di minaccia ai truffatori

Il 28 marzo parte degli introiti dello smercio dello stupefacente, 50.000 euro in contanti, vengono consegnati dai due tunisini ad un terzo uomo che vive in Francia, sui binari della Stazione di Milano. Gli agenti della mobile li bloccano. Il denaro viene sequestrato e il corriere indagato per ricettazione.

Indosso ad uno di essi si rinvengono 1.500 euro in contanti e 4 grammi di cocaina. Entrambi vengono tradotti al CIE di Bologna.

Ma i due architettano un piano per fuggire che attuano la notte del 21 aprile, nascondendosi in un luogo sicuro.

Ricercati dalla Polizia e braccati dagli albanesi, i fuggiaschi cercano freneticamente di racimolare denaro per fuggire dall'Italia , provano a liquidare alcuni crediti pendenti con loro "acquirenti - spacciatori"e nel frattempo, cercano di procurarsi biglietti aerei per la fuga finale verso la Tunisia , fuga che però termina quando vengono rintracciati e sottoposti a fermo di polizia giudiziaria.

Sono tutt' ora in corso indagini utili a rintracciare e ad assicurare alla giustizia i restanti componenti dell' organizzazione


07/10/2011

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