Tanti e diversi interventi rispetto all’ordinaria attività di carattere giudiziario
Spesso possono sfuggire i dettagli di quanto quotidianamente accade in uno scalo ferroviario come quello di Bologna C.le.
La stazione, d'altronde è soprattutto un luogo di transito, vi si entra e vi si esce, spesso di fretta, ponendo attenzione solo al
tabellone degli orari e poco più.
Ma coloro che in stazione ci lavorano, ad esempio gli Agenti della Polizia Ferroviaria, hanno a che fare tutti i giorni con situazioni sempre
differenti, a volte delicate, a volte intricate, ma anche pericolose oppure insolite. Di qui il titolo dell'articolo.
Oltre all'ordinaria attività di carattere giudiziario, tra i numerosi interventi che hanno tenuto impegnati gli uomini della Polizia
Ferroviaria solo nell'ultima settimana, ricordiamo il rintraccio di donna cubana appena giunta in Italia che avrebbe dovuto incontrarsi alla
stazione con una parente prossima, ma per vari motivi l'appuntamento è saltato. Il provvido e professionale intervento dei poliziotti,
accortisi dello stato di agitazione di una delle due donne, ha permesso pur senza disporre di una foto di rintracciare la seconda, che, non a
conoscenza di altra lingua ad esclusione della propria, era in difficoltà e si era smarrita.
Gli operatori della Polizia Ferroviaria sono poi intervenuti su una carrozza di un treno notturno per forzare la serratura di una porta chiusa e
bloccata dall'interno. Tanta apprensione e trepidazione per un possibile malore si sono poi risolte con una multa salata per l'occupante, un
cittadino dell'est europeo che, ignaro, si era ubriacato pesantemente ed era sprofondato in un sonno pesante.
Di diverso carattere l'intervento di domenica notte: un'auto non si è fermata al controllo di polizia disposto in una zona scalo da una
pattuglia della Polizia Ferroviaria e ne è seguito uno spericolato inseguimento tra le vie del quartiere, mentre la sala operativa
confermava agli Agenti che l'auto era stata oggetto di furto qualche giorno addietro. Gli occupanti, ormai braccati, hanno abbandonato l'auto e si
sono dileguati a piedi nell'oscurità, lasciando comunque tracce utili per il prosieguo delle indagini. Ma la sorpresa è stata tanta
quando, tra quanto lasciato nella macchina dai malviventi, i poliziotti hanno trovato un cane di grossa taglia che hanno poi affidato al canile
municipale, non prima di aver ottenuto un riscontro dal microchip sottocutaneo.
Chissà che la svolta nelle indagini non arrivi proprio grazie all'aiuto del miglior amico dell'uomo.