Due cittadini italiani hanno indotto e sfruttato la prostituzione di una donna italiana affetta da minorazione psichica e gravemente malata
Un bolognese ed una napoletana, entrambi pregiudicati, hanno indotto, favorito alla prostituzione e sfruttato una donna affetta da una grave malattia e disturbi psichici senza però tener conto che gli uomini della Squadra Mobile nella notte tra sabato e domenica li avrebbero arrestati al temine di un'articolata indagine.
L'operazione ha avuto origine con l'urgente segnalazione della responsabile di una struttura socio-sanitaria per disabili adulti che ospitava la vittima e a finire in manette una coppia che, approfittando del fatto che l'uomo aveva avuto già in passato una relazione con la disabile, non solo hanno cercato di portarle via parte della pensione di invalidità che riceveva, ma l'hanno indotta alla prostituzione con la scusa che con i proventi avrebbero comprato gli abiti per sposarsi fra loro.
La complice si è invece qualificata come sorella del fidanzato.
L'arresto, eseguito dopo servizi di osservazione, di controllo e pedinamenti anche notturni, è stato reso necessario anche dal timore che la
signora potesse versare in serio pericolo di vita dovendo assumere una vitale terapia ma essendo scomparsa da due giorni dalla struttura ove era in
cura.
I due indagati infatti l'hanno tenuta presso la loro abitazione per il weekend e l'hanno direttamente accompagnata la notte sul luogo di
prostituzione.