Dipendenti di una cooperativa di servizi denunciati per furto aggravato
Nell'ambito dell'attività di vigilanza e controllo in sicurezza dei trasporti aerei, anche in riferimento alla spedizione di merci, la Polizia di Frontiera c/o l'aeroporto Marconi, ha avviato a seguito della denuncia di uno spedizioniere operante all'interno dello scalo, un'indagine relativa alla sparizione di merce.
L'indagine si è conclusa con l'identificazione dell'autore ed il rinvenimento di parte della refurtiva.
Tra il novembre 2010 ed il maggio 2011, ventitré computers marca DELL, facenti parte di alcune spedizioni provenienti dall'estero, erano stati sottratti prima di raggiungere la destinazione finale.
In sostanza i computers giungevano a Colonia , in Germania, ove quelli diretti in Italia venivano smistati verso l'aeroporto di Bergamo e da qui , quelli diretti alle regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche, ulteriormente caricati su volo cargo diretto a Bologna.
Grazie agli accertamenti investigativi posti in essere anche con l'utilizzo di strumenti tecnologici, è stato individuato nella persona del referente operativo di una cooperativa di servizi che gestisce le operazioni di movimento merce , l'autore dei furti.
Questi, un quarantenne bolognese, si appropriava dei contenitori con i PC prima che venissero letti dai sistemi di rilevazione automatici.
Le perquisizioni effettuate presso le pertinenze del soggetto hanno permesso di rinvenire alcuni dei computers sottratti dall'uomo.
Sempre nell'ambito dell'attività di vigilanza e controllo svolta con finalità preventive, in conseguenza di un'altra segnalazione da parte di uno spedizioniere, relativa al furto di un iPhone4 , è stato identificato e denunciato per furto aggravato un dipendente della medesima cooperativa.
Si tratta di un diciannovenne bolognese privo di precedenti , addetto allo smistamento della merce giunta per via aerea.
Questi, conoscendo il contenuto delle spedizioni, aveva aperto il plico contenente il telefono cellulare e se ne era impossessato occultandolo all'interno del giubbotto, avendo cura di nascondere l'involucro all'interno dello stesso magazzino.
L'operazione però è stata notata da un referente interno che tempestivamente ha avvertito l'ufficio di polizia il cui personale ha rintracciato l'uomo che celava ancora il telefono sulla sua persona