Operazione " Due Torri Connection"

Eseguiti provvedimenti restrittivi nei confronti di persone collegate ad una cosca calabrese per traffico internazionale di stupefacenti e tentata importazione di 1.500 Kg di cocaina.

Nella mattinata odierna la Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito sedici provvedimenti restrittivi, emessi dall'Ufficio Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a conclusione di una indagine, denominata "Due Torri Connection" e durata un anno. Le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, hanno dimostrato l'esistenza a Bologna di un radicamento di uomini della cosca Mancuso, dediti alla conclusione di trattative per l'acquisto di ingenti partite di cocaina con i narcotrafficanti colombiani, operanti in Spagna e in Colombia. I servizi tecnici posti in essere dagli uomini della Polizia di Stato hanno accertato che tutte le riunioni si tenevano in una sontuosa villa di proprietà di uomini della 'ndrina calabrese e sita nel Comune di Bentivoglio (Bologna). Al vertice dell'associazione criminale è risultato essere Ventrici Francesco, pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso connessa al traffico di sostanze stupefacenti e riciclaggio già detenuto presso la Casa Circondariale di Caltanissetta . Secondo il progetto criminale, fallito grazie alle indagini della Polizia, la cocaina avrebbe "viaggiato" occultata in scatoloni a bordo di aerei privati decollati dall'aeroporto di Quito (EC) oppure all'interno di containers stivati su motonavi provenienti dal Sud America e nascosta all'interno di "finti" carichi leciti. Una volta giunti a destinazione i carichi avrebbero raggiunto via terra, la provincia di Teramo per essere stoccati all'interno di una villa e di un capannone industriale Le catture e le perquisizioni, in varie regioni italiane e all'estero, sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Bologna, in stretta collaborazione con le Squadre Mobili delle Questure di Catanzaro, Teramo, Vicenza e Vibo Valentia.

I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantità, traffico transnazionale sostanza stupefacente (Sudamerica-Spagna-Slovenia-Austria-Italia),

tentativo di importazione di 1500 kg di cocaina, con arrivo previsto in Slovenia e successivo trasferimento sul territorio nazionale.

I particolari dell'operazione sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta in Questura questa mattina. Il Gip di Bologna, nell'accogliere la richiesta cautelare, ha sottolineato la bontà del quadro probatorio che le indagini hanno consentito di acquisire, in particolare osservando che "la dettagliatissima indagine svolta dalla Polizia Giudiziari […], coniugando il tenore delle conversazioni captate con l'attività di diretta osservazione, costituisce indubbia prova dell'organizzazione e dell'esecuzione di un tentativo di importazione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina, pari a circa 1500 kg, da importare per via aerea dal sudamerica in Italia", nonchè come "il gruppo rappresenti compagine il cui patto criminale e la coesione tra i partecipi sia lungi dall'esaurirsi nella sola organizzazione ed esecuzione della fallita importazione di stupefacente fotografata dall'indagine" ed osservando che tutto ciò presuppone "una già radicata struttura, connotata da imprescindibili regole gerarchiche e funzionali non scritte […] che trascende la mera occasionale contingente pianificazione del reato-fine qui contestato".