Polizia Postale e delle Telecomunicazioni - Compartimento per l'Emilia Romagna
Stamani la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni del Compartimento per l'Emilia Romagna ha illustrato alla stampa,d'intesa con la Procura della Repubblica di Bologna , gli esiti delle indagini che hanno portato all'arresto di quattro uomini residenti nelle provincie di Modena e Ferrara. I reati per i quali si è proceduto sono quelli di pornografia minorile e di detenzione di materiale pedopornografico.
Non vi è però alcuna correlazione tra gli episodi. Gli arresti sono relativi ad altrettanti distinti procedimenti coordinati dalla menzionata Procura (competente per i reati di pedofilia).
Il cyber -pedofilo in rete alimenta le proprie morbosità e fantasie con l'illusione dell'anonimato e quindi dell'immunità ed utilizza internet ed i social network per adescare minorenni ed ottenere foto e filmati a luci rosse, spesso in cambio di somme di denaro tramite ricariche su carte di debito prepagate.
Tale era il modo di procedere di uno degli arrestati, un artigiano di 44 anni arrestato a Modena e già gravato da precedenti specifici, e di un ragioniere cinquantaseienne al quale, al momento dell'arresto, sono state trovate migliaia di immagini pedopornografiche meticolosamente catalogate assieme e centinaia di "contatti" di adolescenti in prevalenza residenti in estremo oriente e nord Africa.
E se in questi due casi le indagini hanno avuto origine dalla segnalazione alla Polizia di un provider e dai genitori, per il terzo lo spunto per l'indagine è partito dalla segnalazione fatta dalla ex fidanzata di un ventinovenne disoccupato arrestato a Modena. Sul computer della ragazza l'uomo aveva scaricato foto di ragazzine minorenni. Quando la donna è tornata in possesso del pc ha denunciato l'ex alla Polizia.
La quarta indagine, ha avuto origine dalla segnalazione pervenuta dalla Polizia lussemburghese a seguito del rinvenimento di due server contenenti migliaia di foto pedopornografiche di contenuto particolarmente scabroso.
Gli accertamenti svolti in collaborazione con il servizio Interpol, hanno consentito l'identificazione di numerosi internauti che avevano effettuato il download delle immagini .
La perquisizione eseguita a casa del metalmeccanico trentottenne arrestato a Ferrara ha portato al sequestro di files pedopornografici per oltre un terabyte (mille gigabyte).
" E' necessario prestare grande attenzione ai contatti che i nostri giovani intrattengono sulle piattaforme relazionali perché è lì che sono in agguato i soggetti che hanno queste predisposizioni sessuali" ha commentato il dirigente della Polizia Postale di Bologna.