Squadra Mobile
In data odierna, durante una conferenza tenuta presso la Procura in presenza del Procuratore Generale della Repubblica Dott.Alfonso, il Dirigente della Squadra Mobile ha riferito agli organi di stampa l'esito di una brillante operazione che ha portato al sequestro di beni immobili, attività commerciali e quote societarie per milioni di euro ed ad indagare in stato di libertà dodici persone per trasferimento fraudolento di valori.
Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno avuto inizio nel giugno del 2009 quando gli agenti hanno avuto contezza della presenza di un famoso trafficante di droga calabrese in regime di obbligo di dimora presso un lussuoso Hotel del centro cittadino, che però nello svolgimento delle stesse, è stato ucciso in un agguato mafioso il 12 marzo scorso a San Calogero (VV).
Attraverso un'intensa attività, fatta di intercettazioni, di visione di documenti bancari e controlli sul territori, i poliziotti sono riusciti a ricostruire l'entità del patrimonio del narcotrafficante legato alla Cosca Mancuso, scoprendo che acquistava beni immobili intestandoli a prestanome incensurati e venendo soprattutto a conoscenza del suo legame con un altro malavitoso calabrese nei cui confronti stamani è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, già ristretto per altra causa.
Gli agenti hanno pertanto eseguito in città e in alcuni paesi della provincia sei sequestri preventivi ed anticipati anche nei confronti
degli eredi del malavitoso defunto di immobili, mobili e attività commerciali, i cui formali titolari erano appunto persone incensurate, in
realtà beni di proprietà dei due narcotrafficanti.
Il progetto finale della compagine delinquenziale sarebbe stato attuare un capillare controllo sul mercato immobiliare, la loro intenzione era
trarre profitti economici eludendo le disposizione di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuendo fittiziamente ad altri
soggetti che consapevolmente la accettavano la titolarità di società, attività economiche, auto ed immobili.
L'operazione, con perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati, ha consentito di accertare e recidere infiltrazioni della malavita organizzata calabrese nel tessuto economico e sociale bolognese.