Comunicato stampa della Polizia Postale
Bologna 5 novembre - I reati di cui si occupa per specifica competenza la Polizia delle Comunicazioni sono quelli di tipo patrimoniale commessi utilizzando strumenti elettronici (frodi informatiche, clonazione di dati digitali, phishing, hacking) o in danno di minori (pedopornografia).
Naturalmente, in quanto ufficio di Polizia, non può sottrarsi dallo svolgere indagini anche in relazione a qualsiasi altro tipo di reato di cui venga a conoscenza, salvo si tratti di fattispecie per cui esistono unità specializzate (criminalità organizzata, omicidi o stupefacenti). In ogni caso il raccordo con gli uffici investigativi deve essere strettissimo e così è stato anche nel caso in argomento.
Nell'ambito di un'indagine particolarmente complessa e tutt'ora in corso (in relazione alla quale, quindi, vige obbligo di riserbo) sono emerse responsabilità trasversali di persone diverse dagli indagati principali per fatti di tipo predatorio.
E' stato individuato un gruppo di pluripregiudicati di etnia "sinti" che si insediavano in un distinto appartamento del centro bolognese dal quale giornalmente si allontanavano a bordo di autovetture di grossa cilindrata per percorrere strade secondarie in località isolate nelle provincie di Forlì-Cesena, Ferrara, Rovigo, Mantova e lì soffermarsi per pochi minuti e poi ripartire.
Evidentemente il gruppo stava approfittando dell'assenza dei proprietari in occasione delle trascorse festività per agire indisturbato; proprio tali assenze hanno reso particolarmente difficoltosi gli accertamenti tesi a verificare l'esatto numero di obbiettivi colpiti ( allo stato gli episodi verificati sono 11 ma sono soggetti ad aumentare).
Solo il 1° di Novembre, avuta conferma dell'avvenuto furto in un'abitazione nel rodigino, risultando evidenti le pericolose iniziative
criminali in corso, si è deciso di interrompere le attività delittuose arrestando gli autori.
Poiché si era accertata la presenza nella base operativa del gruppo delle loro compagne e di cinque bambini, al fine di tutelare proprio la
sicurezza di quest'ultimi, si è optato per intercettarli in prossimità della loro abitazione predisponendo un posto di blocco
organizzato con due pattuglie dell'U.P.G.S.P. della Questura di Bologna.
Alle ore 18:15 del 1° Novembre in prossimità della Certosa di Bologna i malviventi, a bordo di una GOLF R32, forzavano il posto di
blocco e si davano alla fuga.
Atteso che la resistenza aggravava ulteriormente le responsabilità dei "sinti", alle ore 20:00 si decideva di fare irruzione
nell'appartamento ove nel frattempo, utilizzando un autovettura non segnalata alle Forze di Polizia (AUDI S4), i malviventi avevano fatto ritorno
con la complicità di alcune delle loro compagne.
Sono quindi stati arrestati e posti in stato di fermo di p.g. in quanto gravemente indiziati per i reati di furto pluriaggravato in concorso i
seguenti pregiudicati :
- DAL FORNO Sandro nato a Torino in data 28.03.1978
- OBERTO ANTONIO nato a Canale (CN) in data 10.03.1975
- NARCISIO ANGELO CRISTIAN nato a Castellamonte (TO) in data 07.04.1977
I tre uomini sono stati trovati in possesso della refurtiva dei furti appena commessi composta da :
- TV color LCD;
- Computer portatili;
- Attrezzi da scasso;
Gli individui risultavano, inoltre, avere nella loro disponibilità una pistola Beretta calibro 7.65 munita di caricatore rifornito e tre
autovetture di grossa cilindrata utilizzate per i "colpi" AUDI S4, GOLF R32, VOLVO
V40 T5 che venivano sequestrate.
Solo a tarda notte, nel corso della perquisizione domiciliare veniva recuperato anche un ingente quantitativo di preziosi di cui una delle donne
cercava di liberarsi gettandola dalla finestra dell'abitazione.
La donna, VAILATTI Maria Emanuela nata a Rivoli (TO) in data 14.04.1980, veniva, quindi, arrestata per la ricettazione dei preziosi ed il concorso
nei furti.
Il gruppo arrestato, pur dimostrando una raffinata capacità criminale nella fase organizzativa (avvalendosi di autovetture di scambio,
targhe contraffatte, radio trasmittenti sintonizzate sulle frequenze delle Forze di Polizia), si distingueva, per contro, nella fase esecutiva dei
furti per una spiccata brutalità nell'aggressione delle barriere fisiche poste a protezione delle abitazioni colpite che sono state divelte
con seghe circolari ed asce causando, per altro, ingenti danni alle vittime (oltre alla patita sottrazione dei beni).
Il modus operandi degli uomini era relativamente semplice: individuata un'abitazione isolata si accertavano che non vi fossero persone presenti, verificando la presenza di eventuali luci accese, suonando il campanello o scagliando sassi contro le finestre. Una volta verificata l'assenza dei proprietari, rimanendo in contatto fra loro attraverso apparati ricetrasmittenti anche sintonizzati sulle frequenze in uso alle FF.OO., senza troppi complimenti, forzavano i serramenti di protezione con l'ausilio di strumenti da scasso, non disdegnando, una volta all'interno, l'utilizzo di seghe circolari per forzare le casseforti a muro eventualmente presenti.
E' con piacere che verrà fatto il possibile per ristorare minimamente le vittime dei furti cercando di restituire quanto prima i beni recuperati con particolare riguardo ai monili preziosi che, già inventariati e fotografati, verranno pubblicati sul sito della Polizia di Stato ( www.poliziadistato.it ).
Nelle more è stato comunque predisposto un catalogo degli oggetti sequestrati per agevolare gli eventuali riconoscimenti.
I numeri dell'operazione SAFE HALLOWEEN:
PERSONE SOTTOPOSTE A CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE : 4
APPARTAMENTI SOTTOPOSTI A PERQUISIZIONE : 3
PROVINCE INTERESSATE : Forlì-Cesena, Ferrara, Rovigo, Mantova.
REATI CONTESTATI: associazione a delinquere (416 C.P.) finalizzata al furto in abitazione (624 bis c.p.) aggravato (625 c.p.), ricettazione (art
648 c.p.), detenzione illegale di arma da sparo (artt. 2, 4 e 7 L. 895/1967 come modificati dagli artt. 10, 12, 14 della L. 497/1974).