Ora è, al sicuro, in una casa protetta.
Un cittadino albanese di ventisei anni e una cittadina rumena di ventotto anni sono stati sottoposti a fermo di P.G. dagli agenti della Squadra Mobile per i reati di riduzione in schiavitù ed induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravati e continuati in danno di una donna di nazionalità rumena. Mercoledì sera, infatti, durante un servizio antiprostituzione, gli agenti si sono accorti di una ragazza che passeggiava mesta lungo la via Stalingrado ed, insospettiti, le si sono avvicinati chiedendole spiegazioni circa il suo atteggiamento. La ragazza, arrivata a Bologna da soli quattro giorni, si è mostrata reticente ed impaurita, sembrava quasi sul punto di piangere inducendo così gli agenti ad un successivo controllo nella stessa serata conclusosi con un accompagnamento in questura per meglio identificarla insieme ad un'altra ragazza rumena, presente anch'essa sul posto, e che, all'apparenza, sembrava controllarne i movimenti e le parole dette agli agenti. Una volta negli uffici, rassicurata, la giovane ha riferito di essere sfruttata dalla connazionale che si trovava in sua compagnia e dal suo ragazzo. I due la costringevano a prostituirsi e che la tenevano segregata nella loro casa, in una stanza con le grate alle finestre per non farla fuggire. Nei giorni successivi gli agenti, seguendo gli spostamenti della ragazza rumena e del suo compagno albanese, hanno individuato l'esatta ubicazione del loro appartamento dove sono stati trovati elementi di riscontro alla denuncia della ragazza. I due stranieri sono stati così sottoposti a fermo di indiziato di delitto mentre la vittima è ora, al sicuro, in una casa protetta.Costretta a prostituirsi, viene salvata dall’intuito dei poliziotti.
28/08/2010