Arrestato per lesioni aggravate e per danneggiamento aggravato
Alle ore 20.40 in un bar della centrale via De Vincenzo una cittadina straniera allertava il 113 per un uomo ferito da una coltellata.
Gli operatori giunti sul posto contattavano la richiedente, una tunisina del 1990, che si presentava impaurita e con le mani sporche di sangue. La
giovane si trovava in compagnia di una amica e di suo cognato, entrambi tunisini nati nel 1975. L'uomo si presentava, alla vista degli operatori,
con una ferita da taglio al braccio sinistro con perdita di sangue.
I tre davano una accurata descrizione dell'autore del ferimento che si era dato alla fuga subito dopo l'insano gesto.
Il personale intervenuto, dopo svariate ricerche, rintracciava l'uomo, corrispondente alla descrizione, e indossante una maglietta con numerose
chiazze di sangue, a poca distanza dal bar. Questi, anch'egli tunisino del 1988, con numerosi precedenti, veniva inoltre trovato in possesso di un
coltello con la lama sporca di sostanza ematica.
Il ferito veniva trasportato presso il locale nosocomio dove gli veniva suturata la ferita, giudicata guaribile con una prognosi di 15
giorni.
I tre denunciavano agli agenti che poco prima, mentre erano al bar intenti a consumare, si avvicinava il soggetto fermato che, per futili motivi,
strattonava la richiedente per costringerla ad uscire. Il cognato si frapponeva ai due per difendere la donna, ma il connazionale di tutta risposta
gli sferrava un fendente al braccio, dandosi poi alla fuga.
Il soggetto veniva quindi condotto in Questura, dove cominciava a dare in escandescenze, colpendo più volte il vetro di una delle camere di
sicurezza, danneggiandolo irreparabilmente.
Il tunisino veniva quindi tratto in arresto per i reati di lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato, nonché denunciato per il
possesso ingiustificato del coltello.