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BOLOGNA, LA POLIZIA DI STATO ESEGUE DUE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE A CARICO DI SOGGETTI RESPONSABILI DI FURTI IN APPARTAMENTO [UNA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE ED UNA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI].

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OPERAZIONE SQUADRA MOBILE

BOLOGNA, LA POLIZIA DI STATO ESEGUE DUE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE A CARICO DI SOGGETTI RESPONSABILI DI FURTI IN APPARTAMENTO [UNA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE ED UNA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI].

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha dato esecuzione a due Ordinanze di Custodia Cautelare a carico di due fratelli di etnia Sinti di 26 e 18 anni, facenti parte di un più ampio sodalizio criminoso dedito ai furti in appartamento, avvenuti nel centro città, nel mese di giugno 2021.

L’attività della Squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha permesso di ricostruire tre episodi criminosi avvenuti nelle vie Castiglione e Saragozza che hanno fruttato un bottino di circa 200.000 euro. Il sodalizio criminoso agiva in base ad un modus operandi standardizzato che prevedeva sopralluoghi preliminari utili a capire quali potevano essere gli appartamenti di interesse, che tipo di serrature avevano le porte e verificare la presenza o meno del proprietario. Dopo il sopralluogo che avveniva sempre nelle prime ore pomeridiane, stabilito l’appartamento da visitare, gli indagati si introducevano all’interno dello stesso suonando i campanelli del citofono fino a quando un inquilino dello stabile apriva il portone d’ingresso dello stabile, facendo attenzione a non toccare niente con le mani, al fine di evitare di lasciare impronte. Il portone infatti veniva aperto utilizzando i piedi o i gomiti. Il vero e proprio ingresso nell’appartamento selezionato invece avveniva di regola in maniera violenta, scardinando completamente il portone di accesso. Una volta all’interno, mettevano tutto a soqquadro alla ricerca per lo più di denaro contante, gioielli e oro per poi fuggire in direzioni diverse per ricongiungersi in un luogo distante dal centro cittadino.

L’attività investigativa, svolta utilizzando sistemi di indagine tradizionale sul territorio uniti all’utilizzo delle nuove tecnologie disponibili, ha permesso di individuare e dare un nome ai due predetti soggetti ed a raccogliere una serie di fonti di prova nei loro confronti che sono state trasmesse alla Procura.

Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bologna, sposando appieno la tesi investigativa, ha richiesto l’emissione di ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli stessi ed il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso l’Ordinanza applicativa di misura cautelare, disponendo, nei confronti dei due fratelli Sinti misure restrittive.


21/05/2022

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