Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha eseguito dei provvedimenti restrittivi nei confronti di due uomini resisi responsabili della morte di Nicu Chirilà.
La serrata indagine della Squadra Mobile della Questura di Bologna, ha permesso di acquisire varie testimonianze e di avviare una serie di attività tecniche dalle quali si è riusciti a ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima.
Era il 6 ottobre 2018 quando l’uomo, dopo essere uscito dalla ditta bolognese presso la quale lavorava come metalmeccanico, si è recato in un bar della zona in cui viveva ed ha assistito ad una discussione tra un suo conoscente di origine marocchina ed un uomo, poi identificato nel Lettieri Mirko, nella quale ha tentato di intromettersi per prendere le difese del marocchino. Il Chirilà è stato allontanato ed invitato a farsi gli affari propri altrimenti avrebbe avuto delle conseguenze pesanti; lui però non ha desistito e ha cercato di aggredire con un cutter l’uomo, Lettieri Mirko, ma quest’ultimo lo ha disarmato e picchiato violentemente tanto che alcuni frequentatori del bar hanno cercato di intervenire per calmare l’italiano.
Prima di essere aggredito il Chirilà aveva fatto dei piccoli tagli al giubbotto e alla camicia indossati dall’italiano; successivamente nonostante fosse riuscito ad allontanarsi dal bar, è stato inseguito dal Lettieri e da un altro uomo, un albanese di nome Marku Ilir, suo amico, che appreso quanto accaduto poco prima ha proposto di cercare Chirilà per fargliela pagare e per dargli la lezione che si meritava.
Una volta scovato e raggiunto dagli aggressori, il rumeno è stato nuovamente picchiato violentemente con pugni e calci, tanto da rimanerne frastornato per alcuni minuti.
I due aggressori, non contenti di ciò che avevano fatto, sono ritornati nel bar e hanno mostrato le mani sporche di sangue ai frequentatori abituali dello stesso, avvertendoli di non rivelare ciò a cui avevano assistito.
La vittima, si è recata a casa e dopo poco tempo, a causa delle ferite riportate, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore dove, a seguito delle sue condizioni, è morta più o meno un mese dopo.
Le indagini, condotte in poco più di tre giorni, hanno permesso di ricostruire tutti i passaggi dell’omicidio e di raccogliere elementi utili per l’emissione da parte della Procura della Repubblica di Bologna del fermo di indiziato di delitto nei confronti di Lettieri Cosimino Mirko nato a Battipaglia (SA) nell’86 e Marku Ilir nato in Albania nel 1969, che ieri sera al termine degli interrogatori di garanzia, hanno ammesso le loro responsabilità e sono stati condotti nel carcere della Dozza.